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Biagio Antonacci e Gigi Buffon, a prima impressione lontani, ma vicini per un progetto comune. Il portierone bianconero, infatti, sarà nel prossimo video musicale - "Ti saprò aspettare" - del cantante nerazzurro, in uscita lunedì, protagonista mentre dirige dalla panchina la sua squadra di ragazzini. 

I motivi li ha svelati lo stesso Biagio Antonacci alla Gazzetta dello Sport: «Gigi è un mio fan, siamo amici da tempo, diciamo dalla fine degli Anni 90. Mi piaceva l’idea di mostrare un campione nel suo essere uomo, oltre i colori della maglia. Gigi è oggi forse l’esempio più importante di uomo nello sport: ha scelto di andare in Serie B assieme alla Juve, ha scelto di fare un’esperienza all’estero e l’ha fatta da campione, ha scelto di tornare in una squadra che vinceva e ha saputo fare il secondo, allenandosi sempre al massimo. E guardate contro la Roma che cosa ha fatto... Si comporta da 20enne, ha capito che giocare a pallone per lui oggi è un divertimento, si sta godendo questi anni di carriera con la passione di quando era piccolo. E questo ritorno all’essenziale, al piacere di essere noi stessi senza sovrastrutture, è centrale nel mio nuovo album. Per questo l’ho scelto».

SUL SET - «Splendido. Dovevate vedere le facce dei ragazzini quando faceva loro i complimenti. Gigi è un mito, non solo per gli juventini. Gente come lui, Totti o Baggio non puoi non stimarla. Guardava questi bimbi come fossero figli suoi, li osservava giocare, dava anche indicazioni. A un certo punto non c’era più l’attore Gigi, c’era l’allenatore Buffon».

ALLENATORE - «Benissimo, davvero. Intanto perché è un uomo di spogliatoio, è aggregante, e nessuno sa allenare meglio di chi da giocatore ha avuto quel ruolo».

INTER - «Conte è un altro grande talento, un leader dal linguaggio chiaro, un uomo pop che sa farsi capire mantenendo sempre la stessa fierezza nei momenti belli e in quelli difficili. Allena una squadra che non ha la stessa rosa della Juventus, ma che mostra un’organizzazione di gioco che inizia ad essere spettacolare. E finalmente arrivano risultati da grande club. È Conte a fare davvero la differenza quest’anno, non c’è Lukaku che tenga, il merito è suo. È bravo in tutto, cambi compresi. Pensate a Bastoni a Lecce».

SCUDETTO - «Beh, se ci pensate sono anni che parliamo solo di anti-Juve come concorrente al titolo. Significa che loro stanno sempre lassù. La Juve parte vincente, le altre si alternano nel darle fastidio. Ma questo è un campionato particolarmente aperto, quindi più bello per qualsiasi tifoso, a partire da me. Ora ci siamo un po’ allontanati dalla vetta, ma la rincorsa fa bene. E occhio alla Lazio, ha bel gioco e una costanza rara».