commenta
E' una concezione strana, quella del ritorno. Un'emozione che si mischia alle storie: perché soprattutto nel calcio, se scegli di tornare, vuol dire che l'opportunità si è legata a qualcosa di più grande. Quasi sempre di bellissimo. Bellissimo è stato anche il periodo di Gianluigi Buffon alla Juventus: 18 anni d'amore che si sono sciolti nel pianto di un anno fa, quando un'era sembrava finita e la storia di Gigi prendeva una piega diversa ma altrettanto stimolante. A 42 anni, la Juve ha deciso che sì, lo riaccoglierebbe volentieri. Da dodicesimo uomo e da filtro con la squadra per Maurizio Sarri. 

I GRANDI RITORNI - Senza andare a pescare nel passato remoto bianconero, non è qualcosa che la società juventina disdegna: i ritorni sono stati all'ordine della stagione, soprattutto nell'ultimo ciclo devastante e vincente. Solo nell'ultima annata ce ne sono stati addirittura due: prima Bonucci, rientrato dal Milan; poi Martin Caceres dalla Lazio, pescato mentre era pronto per il Giappone, con Benatia ormai altrove. Come dimenticare anche la 'soluzione' Matri: pure stavolta dai rossoneri, con la differenza che - rientrando - l'ex 32 bianconero riuscì a risolvere pure una finale di Coppa Italia all'ultimo istante. 

IL SOGNO - La verità è che, ai tifosi, le minestre riscaldate piacciono il giusto. Piacciono se infiammano il palato e i sogni. Ecco perché, se la risposta per Buffon è stata tiepida, non lo sarebbe certamente per Paul Pogba: il quinto ritorno in pochissimo tempo. E un sogno che parte da lontano, ma che mai come adesso si può concretizzare: come una grande famiglia, andare a vincere quel che c'è da vincere.