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Gigi Buffon è finito sotto i riflettori. Il portiere della Juve, che in questa parte di stagione ha totalizzato cinque presenze tra campionato e Champions, è entrato nel mirino della critica per le sue imprecazioni durante i novanta minuti. Secondo quanto riportano gli spagnoli de El Confidencial, Buffon rischierebbe una giornata di squalifica per aver bestemmiato in campo dopo aver ripreso un compagno. Già nel 2011 era stata aperta un'indagine dalla Federcalcio dopo una gara contro l'Udinese nella quale il portiere avrebbe bestemmiato. "Ho detto zio" si è giustificato il giocatore che in quel caso non ha avuto nessuna sanzione.

LA LEGGE - Bestemmie o blasfemie in Italia non sono considerate un realtà dal 1999, quando, secondo quanto deciso dall'Unione Europea, l'unica sanzione per i Paesi membri sarebbe amministrativa, con una multa fino a 300 euro. La bestemmia, inoltre, è considerata tale solo se riferita a Dio. Da parte sua, la Figc ha deciso di squalificare i giocatori che saranno sorpresi a bestemmiare. Negli stadi vuoti è ancora più semplice sentire le voci dei giocatori e individuare da chi è partita: uno dei casi più recenti è quello del romanista Cristante, che ha preso una giornata di squalifica per aver bestemmiato dopo un autogol.

IL PREECEDENTE DI DEL PIERO - Nel 1996 un altro juventino, Alex Del Piero, fu protagonista di una situazione simile. La Juve giocava al Bernabeu contro il Real Madrid, l'attaccante bianconero era stato appena ammonito e dal labiale si potevano leggere le bestemmie di Del Piero che non ha ricevuto sanzioni. Non la prese benissimo padre Bernardini, fondatore della Nazionale Italiana Frati Cappuccini: "E' uno scandalo, doveva essere espulso. Prima si fa il segno della croce e poi si lascia andare così?!".