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La conferenza stampa di presentazione del Golden Boy 2018, il premio assegnato dal quotidiano Tuttosport al miglior calciatore Under 21 nel panorama europeo, è stata l'occasione ideale per presentare al grande pubblico il documentario di Federico Buffa per Sky Sport dedicato a Gaetano Scirea, compianto capitano e leggenda della Juventus. Sul palco lo stesso giornalista, seguito da un breve aneddoto di Giovanni Trapattoni, ex allenatore bianconero, in video e da Giorgio Chiellini, attuale capitano della Vecchia Signora, hanno raccontato Scirea. Ecco le loro parole, raccolte da ilBiancoNero.com:

BUFFA - "Tecnicamente c'è #SkyBuffaRacconta, ecco stavolta deve essere #SkyChiHaAvutoL'OnoreDiConoscerloRacconta. La cosa che mi ha stupito è stato sentire i suoi avversari, non soltanto la sua famiglia. Zaccarelli ha parlato del rispetto per lui, come ti metteva in difficoltà tatticamente, come sapeva stare in campo. Mi ha spiegato soprattutto una cosa. Noi tutti guardavamo Luisito Suarez, il preferito di Scirea: chi aveva più del 42 deve sapere angolare il piede, lui nemmeno ci pensava e sapeva toccare il pallone con ogni parte del piede. Il documentario inizia con lui che palleggia davanti a un muretto di Cinisello Balsamo, mangiando un panino. In tanti momenti siamo andati, con Mariella e Riccardo, con Paolo, ben oltre la sfera giornalistica, entrando in quella privata. L'orologio che si è fermato esattamente nel momento in cui è morto. Penso sia un buon momento per raccontare a ragazzi di 15 anni, chi era Gaetano Scirea. La sportività di quelli come lui, che poi se sono forti come lui diventano campioni del Mondo".

TRAPATTONI (via video) - "Per me è stato un immenso onore avere Gaetano come calciatore. Un campione in campo, ma soprattutto di valori umani e libertà". CHIELLINI - "Io sono qua innanzitutto per Mariella e per Riccardo, sono persone che ho conosciuto fin da quando sono arrivato alla Juventus ed è grazie a loro che ho iniziato a conoscere Gaetano. Ero piccolo quando è mancato, lo avevo visto nei video. I valori che ha tramandato li ho conosciuti nell'ambiente Juventus. Mariella e Riccardo sono persone che meritano, è una fortuna conoscerli. Il minimo che ho potuto fare è stato con Sapigno e Mariella scrivere quel libro per portare avanti i valori che Gaetano ci ha dato. Io ho avuto la fortuna di vivere ancora in cortile il calcio di strada da bambino, oggi forse non è più possibile ma sono valori che possono essere molto utili. Noi siamo degli esempi, più vai avanti con l'età e più ti rendi conto di poter essere più ascoltati di genitori o insegnanti, è una grande responsabilità, certi valori sono importanti".

QUI LE PAROLE DI MARIELLA SCIREA.