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Giovanni Branchini agente, tra gli altri, dell'ex allenatore della Juventus Max Allegri parla dei possibili sviluppi del calciomercato su La Gazzetta dello Sport e spiega: che mercato sarà? "Divertente, scoppiettante". ​Anche senza soldi? La risposta è sì: "È proprio per questo che sarà divertente. Senza denaro liquido ci si dovrà affidare alla fantasia e io immagino scambi interessanti anche tra grandi club. Se due società sono in difficoltà economica e devono far quadrare i bilanci, è necessario che, se non intervengono immissioni di denaro della proprietà, si facciano acquisti e vendite".

ESEMPIO - "Scelgo giocatori del passato. Se Juve e Barcellona sono in condizioni critiche, devono salvarsi cedendo un pezzo pregiato, magari cresciuto nel vivaio, e che ha un basso valore a bilancio ma un grande valore di mercato. Quindi: Del Piero al Barcellona e Iniesta alla Juve, tanto per capirci. Oggi un’operazione del genere sarebbe possibile".

COSTI CARTELLINI - "Si calmiereranno, certamente. Ma, come sempre, tutto dipenderà dal potere economico dei club. Se vendi al Lione, prendi 20. Se vendi al Psg, prendi 100. Chi ha più forza la userà. Com’è sempre successo. L’importante è che da questa tragedia si esca con regole nuove, più chiare e più giuste".

COME SONO MESSE LE BIG ITALIANE - "Non benissimo, ma resisteranno. Il Milan, con la nuova proprietà, mi sembra avviato verso la mediocrità. L’Inter ha speso tanto, rischia di perdere un gioiello come Lautaro e dovrà per forza riprogrammare. La Juve è la squadra più forte, quindi ha un vantaggio tecnico, ma dal punto di vista economico, per arrivare in alto, ha sborsato tanto e il bilancio è deficitario. Ripeto: ci vorrà fantasia. Vedo meglio i club medio-piccoli: penso al Sassuolo, alla Fiorentina, al Toro, all’Atalanta".

PLUSVALENZE - "Non ci saranno più plusvalenze tra giovani della Primavera, ma tra grandi campioni. E questo sarà un bene per il calcio".

INGAGGI - "Tutti i contratti saranno basati sulla regola del buonsenso. Gli stipendi, come quelli di tutti i lavoratori, si abbasseranno, ma i calciatori questo concetto lo hanno già capito. Fondamentale che tutto il movimento del calcio, cioè tutte le sue componenti, comprendano il problema e se ne facciano carico. Se ognuno guarda soltanto il proprio cortile, si va incontro al suicidio".