LA DIFFERENZA - L'ultima mezz'ora è stata una festa universitaria: Allegri ha abbassato la media età e la Juve ha finalmente tenuto il ritmo degli avversari. E' stato un attimo ma è stato lampante. Iling su tutti, poi anche Miretti, in particolare Soulé. La tentazione naturalmente è ripartire da loro, soprattutto perché dagli altri non arriva più nulla. Prendete la partita di Bonucci: tra le trame di gioco dei portoghesi, si è incastrato nei tentativi d'intervento, neanche mezzo concretamente riuscito. Prendete poi Cuadrado: quell'errore ha cambiato tutto, sarà pure discutibile ma s'infila allo stesso modo in un momento di difficoltà iniziato a farsi periodo. E per periodo s'intende tutto l'inizio della stagione.
LA STORIA ALLE SPALLE - E' difficile, molto difficile, fare alcun passo avanti se alla fine vieni strattonato dall'orgoglio del passato. E' come un peccato originale: puoi avere bei momenti, brutti momenti, persino piatti. Ma non riuscirai mai a lavarti dall'errore principe, cioè quello di guardare all'indietro. Oggi sarebbe ben accolto un prolungamento di Bonucci, pur con ingaggio spalmato? Basterebbe chiedere un po' alla pancia del tifo, farsi un giro sui social. Oggi si farebbero le stesse crociate per evitare Cuadrado con la maglia dell'Inter? Tutto è cambiato nel giro di pochi mesi, e in quei pochi mesi c'è stato già il primo fallimento stagionale. Equamente suddiviso, sia chiaro: per tutti quelli che 'è colpa di Allegri', perché non dovrebbe essere anche colpa di un leader svuotato come Bonucci? E perché non di un Cuadrado ben lontano dalla serenità di un tempo? La Signora non può più essere Vecchia: il calcio è un'altra cosa, è tempo che la Juventus faccia lo stesso percorso.