I DOLORI - S’è visto nel campionato italiano. Proprio alla Juve. Al di là del temerario imperativo categorico di Pirlo d’una costruzione dal basso senza giocatori capaci di smarcarsi e d’un centrocampo senza grandi incontristi, quando uno dei due (soprattutto Chiellini) mancava son stati dolori, nonostante la presenza d’un giocatore dal valore indiscusso come De Ligt. Con un Rugani, prima eternamente incerto e un Demiral dopo (va per altro ricordato un suo pesante infortunio) troppo esuberante in fase di marcatura, la somma De Ligt più Chiellini o più Bonucci è stata inferiore all’accoppiata classica.
I PROBLEMI - E’ un problema non da poco quello che si presenta ad Allegri con un Chiellini, che tra l’altro aggiunge carisma ed energia alla squadra, in rinnovo, ma con un anno di più in muscolo non proprio d’acciaio e un Bonucci, il quale senza il capitano perde sicurezza e senso della posizione. Certo, ogni difesa che si rispetti fa affidamento ad un filtro a centrocampo e soprattutto conta sul fatto che non si regalino palloni agli avversari a cinque/dieci metri dall’area, come è successo sovente quest’anno.
I RISCHI - Molto probabilmente il Dio Crono sceglierà per Allegri costringendolo a provare sempre di più in allenamento e in partita il duo De Ligt-Bonucci, rischiando sui recuperi e parte del gioco aereo in area. Sì, non solo Allegri, ma anche Cherubini vorrebbero che il procuratore di Giorgio fosse il diavolo per poterci fare un accordo. E, c’è da giurarci, qualcuno venderebbe anche l’anima.