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"Bonfantini, Bonfantini, Bonfantiniiiii" era il 23 marzo 2022 quando Agnese Bonfantini faceva esultare mezza Italia con quella prodezza valsa il 2-1 al Lione tra le mura dello Stadium nei quarti di finale di Women's Champions League. Una stagione e mezza alla Juventus Women e poi la decisione di trasferirsi in prestito alla Sampdoria presa lo scorso gennaio. Queste le parole dell'attaccante ai nostri microfoni:

Agnese, un avvio di stagione alla Juve poi il prestito alla Sampdoria, cosa ti ha spinta verso questa scelta e perché la Samp?

"Desideravo ritagliarmi più spazio rispetto a quello che mi era stato riservato alla Juventus. La Sampdoria ha rappresentato l’occasione ideale per rilanciarmi ed esprimermi al meglio. È il cuore che mi ha spinto a sposare il progetto blucerchiato e il cuore non sbaglia mai".

Hai sempre detto che un tuo difetto era la continuità in campo, ora sei una delle trascinatrici della Sampdoria, credi di essere cresciuta sotto questo punto di vista?

"Sicuramente dopo aver ritrovato la continuità in campo ho riscoperto una preziosa serenità interiore. Ritengo di essere cresciuta sotto numerosi aspetti, soprattutto sotto il piano dell’autostima".

In famiglia sono tutti sportivi, quanto questo ti ha aiutata nella tua carriera? Ti hanno dato qualche consiglio particolare?

"La mia famiglia mi è sempre stata accanto, soprattutto nei momenti più complicati. Per me è molto importante contare su una famiglia che mi segue e mi appoggia costantemente". 

Una scelta presa allo scadere del calciomercato invernale, quanto è stato difficile lasciare la Juventus Women e cosa ti ha spinta a farlo? 

"Mi è dispiaciuto lasciare le compagne bianconere in un momento così delicato in cui si stavano giocando il campionato, ma mi sono assunta le mie responsabilità e ho deciso di cogliere al volo la proposta della Samp".

Abbiamo parlato di famiglia, hai più volte dedicato momenti importanti a tuo nonno, quanto per te è stato importante? Hai un ricordo particolare?

"Mio nonno è sempre stato il mio primo tifoso, mi seguiva sempre in televisione e quando tornavo a casa si commuoveva. Spesso mi chiedo se lui possa vedere ed apprezzare ciò che sto facendo e quando devo assumere decisioni importanti chiedo a mio papà che cosa il nonno mi avrebbe consigliato".

Mi parli un po’ di te fuori dal campo? Studi ancora? Hai hobby particolari?

"Vorrei tanto cimentarmi nello studio della moda ma al momento è eccessivamente impegnativo. Nel frattempo comunque mi sto dedicando al disegno di vestiti: il sogno, non appena terminata la carriera di calciatrice, è infatti quello di dare vita a un brand personale".

Come ti prepari ad affrontare una partita? Hai dei riti scaramantici particolari, ascolti qualche canzone specifica nel pre partita?

"Mi preparo quasi ed esclusivamente sul piano mentale per poi dare il meglio di me stessa in campo".

Quando si pensa a te viene in mente sempre quel gol al Lione dello scorso anno, a te che effetto fa rivederlo? Hai qualche ricordo particolare di quella serata?

"A volte mi capita di rivedere la partita, fu davvero impressionante. Ricordo che prima della gara chiamai mia mamma predicendole che quel giorno sarei subentrata e avrei segnato e le dissi che si sarebbe dovuta tener pronta ad esultare. E così fu. La gioia peraltro fu talmente tanta che ancora oggi ricordo poco o nulla di quello che successe dopo aver trovato il gol".

Uno sguardo al futuro, ti piacerebbe fare un’esperienza all’estero?

"Mi piacerebbe giocare in Spagna e in Inghilterra. Sono in attesa di cogliere il momento giusto per vivere un’esperienza così affascinante".

Si ringraziano Agnese Bonfantini e Matteo Storace dell'ufficio stampa della Sampdoria Women.