Ai microfoni di
Gianlucadimarzio.com è intervenuto
Andrea Bonatti, ex allenatore della
Juventus Primavera, che ha parlato dei giovani che si stanno mettendo in mostra tra i "grandi" in bianconero, a partire da
Nicolò Savona: "Oggi vederlo in Nazionale è una gioia. Alla Juventus da ragazzino giocava poco: al suo posto c’era Mulazzi, stessa età e stesso ruolo. Nella stagione 2020-21 il direttore Scaglia ha scelto per lui il percorso giusto: è andato in prestito alla SPAL perché non avrebbe trovato minuti in Primavera alla Juve, ma fino a marzo 2021 non ha giocato neanche lì. Ha avuto continuità nelle ultime dieci di campionato e la SPAL ci ha battuto con lui titolare in fascia destra. A fine prestito la Juve voleva riportarlo a casa e tenerlo, ma lui aveva ancora paura di non giocare e voleva andare via. Dove? Al Torino, che lo aveva chiamato. Poi lo abbiamo convinto a restare. Gli ho garantito che avrei puntato su di lui perché ci credevo: ho alzato Mulazzi a esterno offensivo per farli giocare entrambi. Poi la bravura è stata tutta sua nel conquistarsi il posto ogni settimana e crescere tanto da arrivare in Nazionale”.
E su
Samuel Mbangula: “Nel periodo Covid, Samu era andato a casa in Belgio e non voleva più tornare a Torino. A lui sono molto legato, è sempre stato smart: intelligente e furbo. Quella volta siamo stati duri: ‘Tu domani vieni qui, punto: in aereo, in macchina, in bici, non ci interessa’. Eravamo lì per aiutarlo e sapevo che lui poteva aiutare noi. È tornato e si è conquistato il posto da titolare, sotto-età, in partite importanti: ad Alkmaar contro l’AZ in un ottavo di Youth League e poi con l’Atalanta in semifinale scudetto”.
Infine, un accenno a
Jonas Rouhi: “Lo aveva notato uno scout in Svezia. Sotto Natale stava finendo la stagione (in Svezia si gioca sull’anno solare) ed è venuto con noi a provare. Di solito per valutare i giocatori ci metto un paio di giorni, con lui sono bastati venti minuti: a fine allenamento era in sede a firmare”.
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