RONALDO - Alla base delle difficoltà finanziarie ci sono vari motivi. L'effetto-Covid ha un peso, non c’è dubbio, ma è andato a colpire una situazione già compromessa a causa dei costi dell'operazione Ronaldo, delle mancate cessioni di un anno fa, degli ingaggi spaventosi riconosciuti a giocatori che non li valgono e che ora sono un peso. L'eliminazione agli ottavi di Champions – determinata anche da un'altra scelta tecnica sbagliata, quella di affidare la panchina a Sarri – ha tolto la possibilità di avere ulteriori introiti. E il bilancio, notizia di queste ore, continua a soffrire. Le conseguenze di questo sono sotto gli occhi di tutti. La Juve ha ceduto il suo centrocampista più tecnico , Pjanic, a una concorrente per la Champions più per motivi finanziari che calcistici (il bosniaco è una certezza, Arthur no). E potrebbe non essere l'unico campione della Juve ad andarsene, visto che in uscita ci sono non solo Higuain e Douglas Costa, ma addirittura Dybala, l'uomo che fa la differenza. ALLENATORE - Non finisce qui. Mentre fino all'anno scorso si parlava di top player in entrata, a cominciare da Pogba, ora la Juve prende il giovane Kulusevski, non esageratamente costoso anche per l'ingaggio, e per sostituire il Pipita non punta un grandissimo giocatore, tipo Lewandowski, ma ne tratta uno da rilanciare, Milik. Perfino la scelta di Pirlo, se ci pensate bene, è al risparmio: guadagnerà meno di un terzo di Sarri. Di fronte a tutto questo, far scattare l'allarme è quanto meno doveroso.
@steagresti