EREDE DI KHEDIRA - "Emre Can e lui? Sono simili. Emre Can è un numero 6 e ha fisico: il suo modo di giocare è perfetto per l’Italia. Goretzka è differente: attacca maggiormente la profondità, è più trequartista".
FUTURO IN BIANCONERO - "Per Goretzka poche chance, forse nemmeno il 20%. Emre Can penso ne abbia molte di più, direi 60-80%".
HOWEDES - "Se Howedes mi ha chiesto consiglio prima di andare via? Sì, ne abbiamo parlato. A Benedikt dissi che secondo me, vista anche la sua situazione allo Schalke 04, la Juve sarebbe stata ideale per lui: squadra forte e vincente. Dove c’è organizzazione, lui si esalta. Aneddoto? Il primo episodio che mi viene in mente riguarda proprio il Mondiale in Brasile. Il nostro ct, Joachim Löw, andò da lui e gli disse che lo avrebbe voluto impiegare terzino sinistro. Un ruolo non suo: Benedikt, oltre a essere un centrale, è destro di piede. Höwedes non solo diede la disponibilità immediatamente, ma lo fece con entusiasmo e con il suo solito sorriso. Non era scontato, fidatevi di me. Fu protagonista? Sì, le ha giocate tutte e in finale ha sfiorato pure il gol. Benedikt è una gran persona. E’ un giocatore di cuore: dà l’anima per i compagni, non ti lascia mai solo. Questo episodio del Mondiale dimostra un’altra sua qualità: l’intelligenza. Con gente come Boateng e Hummels sapeva che sarebbe stato complicato giocare al centro, così ha accettato di sacrificarsi per la squadra e allo stesso tempo ha colto l’occasione di vivere una Coppa del Mondo da protagonista.
LA SCHEDA - "Una scheda tecnica? Forte fisicamente, abile di testa, ottimo tempismo, bravo nella gestione della palla. Benedikt non ha una qualità in cui è il migliore, però è eccellente sotto tutti i punti di vista. Ogni tanto, quando avanza sui calci d’angolo, segna pure. Se è davvero un leader? Sì e dai compagni si fa voler bene: è allegro e poi è uno che crede molto in certi riti di squadra e di spogliatoio. Mi viene in mente un altro aneddoto del Mondiale. In Brasile dovevamo attraversare un piccolo fiume in barca per raggiungere l’hotel del ritiro. Quando arrivavamo in albergo c’era chi si fermava a chiacchierare, chi telefonava, chi rientrava in stanza... Höwedes e Mertesacker rimanevano fuori a guardare le stelle per un paio di minuti. Strada facendo è diventato un rito, lo hanno ripetuto fino alla finale vinta contro l’Argentina. Ancora adesso lo ricordiamo come il 'rito del Mondiale'".
ALLA BONUCCI - "Lo vedo bene in quella posizione. Un paragone? In certe movenze mi ricorda Nesta. Però non mi fraintendete: non parliamo del suo erede, Nesta era più tecnico. Riconquistare la Nazionale? Io non sono il ct, ma penso di sì. Ultimamente non è stato chiamato perché era infortunato".
KHEDIRA - "Sami ha personalità, carattere ed è molto disciplinato. So che ha il Mondiale in testa e vuole disputare una super stagione con la Juve per arrivare in Russia al top. I bianconeri non possono che guadagnarci da giocatori, come Khedira, determinati a disputare una gran Coppa del Mondo. Sami spesso è sottovalutato dalla gente:. Non sarà spettacolare come Neymar, però è un campione nel suo ruolo: garantisce geometrie, ritmo. E poi è uno che nei momenti delicati della partita si prende le responsabilità".
JUVE TEDESCA - "In questo momento non c’è dubbio: è pratica e vincente. Però, almeno a livello di club, il calcio italiano è risorto negli ultimi due anni: Napoli e Roma stanno mostrando un ottimo calcio pure in Europa".
MONDIALE SENZA ITALIA - "Anche se l’Italia è una grande concorrente, a tutti noi dispiace molto. Che tristezza un Mondiale senza gli azzurri e i tifosi italiani. Si dice “Copiamo il modello della Germania”? I punti principali della nostra rinascita sono unità fra Lega e federazione, seguendo una strategia comune; educazione degli allenatori delle giovanili; miglioramenti delle infrastrutture investendo nei campi d’allenamento".