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Alessandro Bettega, ex giocatore della Juve e figlio di Roberto, è intervenuto a Radio Bianconera, raccontando diversi aneddoti: "Arrivare in prima squadra è un’emozione incredibile, soprattutto facendo tutta la trafila dai pulcini come ho fatto io. Noi dell’87 siamo stati un’annata che ha portato 6-7 giocatori in prima squadra. Io ho fatto delle panchine in Serie B, ma anche l’anno prima mi ero allenato con la squadra di Capello. Sono momenti che ti porterai dentro per sempre. Chi tra i big mi ha preso sotto la sua ala? Nessuno in particolare, era tutto basato sul carattere di ognuno. Noi avevamo la fortuna di condividere la partitella con quelli che avevano giocato meno, capitava di giocare con Del Piero, Trezeguet o Ibrahimovic, anche Camoranesi. Ricordo che Ibra ed Emerson erano quelli più leader con noi giovani, avevano una personalità fuori dal comune”.

SUL PADRE -  “Sicuramente ha inciso nella passione per la Juventus, è una cosa di famiglia e lo è sempre stata fin dai tempi di mio nonno. Per il calcio in realtà è una cosa personale, nata fin da piccolo. Come tanti ragazzini ho sempre amato il calcio e sono felice che mi sia stato possibile coltivare questo sogno”. SU GIUSEPPE RIZZA -  Bettega parla anche di Giuseppe Rizza, ex primavera Juve in coma farmacologico dopo un malore: “Colgo questa occasione per chiedere una preghiera a tutti i tifosi bianconeri. Siamo stati compagni di squadra sin dai Giovanissimi, bisogna fargli arrivare la nostra vicinanza. Mi ricordo che in camera ascoltava un sacco di musica, dei generi più disparati. Speriamo che Giuseppe si riprenda presto