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Federico Bernardeschi parla dall'Allianz Stadium ad un evento Randstand, sponsor della Juventus: "La testa è fondamentale per giocare, va coltivata. E' qualcosa di speciale e che forse sfruttiamo poco rispetto al suo potenziale. Mi impegno ogni giorno per far si che la testa sia sempre attiva, concentrata sulle cose importanti della vita".

MATURAZIONE - "Alla Juve entri in un mondo particolare e bello che ti fa crescere su tutti i punti di vista. Stare a contatto con le persone della Juventus ti fa capire che tutti ti danno una mano per farti crescere come uomo e come calciatore. Questa è una cosa che la Juve ha coltivato di generazione in generazione. Quando un uomo è intelligente e capisce in che ambiente si trova, è più facile. Il mondo Juve è affascinante, ti si chiede il massimo ogni giorno ma hai tutto per dare il massimo. E' bello e stimolante per un giovane. Sono felice di far parte della Juve, mi ha dato tanto e spero di dare lo stesso alla Juve."

BAMBINO - "Ero un bambino molto vivace, spaccavo un sacco di cose giocando con il pallone. Mi divertivo e per i bambini è fondamentale divertirsi. Noi adulti e personaggi famosi dovremmo imparare a divertirsi. Noi grandi dovremmo fare spazio ai sogni dei bambini piuttosto che ai nostri. Il dono che si ha va coltivato ogni giorno con lavoro e umiltà. In questo mondo non è facile restare dove si è. La realtà è un'altra di vuole tanta umiltà e questa è una delle basi per far crescere i bambini. Noi abbiamo l'obbligo di dare segnali positivi ai bambini. Questo è fondamentale per la nostra e loro crescita. Quando un bambino mi ha detto che sono il suo idolo è stata una gioia immensa non per il calciatore ma per l'uomo."

PIEDI PER TERRA - "E' una questione di umiltà. Di capire bene dove si è cosa si fa. Il calcio è forse lo sport più seguito e noi abbiamo una grande responsabilità addosso. Facciamo parte di una comunità, siamo essere umani e siamo tutti uguali. Scendere in campo per le battaglie giuste della vita è fondamentale per crescere e per far si di combattere insieme le battaglie ingiuste, quelle che accadono in tutto il mondo. Essendo personaggi pubblici e famosi abbiamo il dovere di farlo. Io lo faccio e spero che qualcuno mi segua nei messaggi positivi che cerco di mandare."

ASTORI - "Il lutto è qualcosa di molto personale, ognuno lo elabora a proprio modo. Sono stato fortunato a giocarci e conoscerlo. Ci siamo scambiati emozioni e lo porterò dietro per tutta la vita. Ho pregato ma la fede non può aiutarti a eliminare tutto il dolore quando perdi un amico ed una persona importante. A me ha dato tanto e lo stesso ha fatto con tanti altri giocatori. Mi ha migliorato con i suoi buffetti sulla testa."

SOLITUDINE - "Siamo persone comuni, esposte a critiche, giudizi di persone che ci guardano e ci valutano ogni giorno su quello che fai in campo. Anche noi abbiamo fragilità, momenti no e giramenti. Siamo esseri umani e non è facile convivere con questo. Facciamo un lavoro privilegiato e meraviglioso perché con il nostro talento regaliamo emozioni alle persone e queste sono cose impagabili, è una cosa emozionante. Poi ci sono anche le critiche e tutte le altre cose. Brunelleschi? A Firenze mi chiamavano così, una settimana fa però no (ride ndr)".

TATUAGGI - "Mi ero dipinto Audrey Hepburn​ quando avevo 16 anni ma l'ho tolto. Perché non l'avevo raffigurata nel migliore dei modi, ho fatto degli errori. Per me lei rappresenta la bellezza. Per rispetto l'ho tolto. Per me la più grande bellezza del mondo sono le donne".

CALCIO - "Credo che tutto il calcio sia bello a modo suo, dalla cosa pi semplice a quella più difficile. Se dovessi raffigurare un gesto bello è quello dell'assist. Lì c'è la bravura personale ma raggruppa anche la collettività. I tuoi compagni gioiscono come te, questo rappresenta per me la bellezza del calcio".

ALLEGRI - "Il mister è fondamentale per il collettivo. Come dice sempre lui però in campo andiamo noi. Lui può parlare ma poi dipende da noi e per un allenatore dire una cosa del genere non è facile. Ci vuole umiltà e bisogna conoscersi bene. Si vede che è stato calciatore e conosce le dinamiche del calcio".

RUOLI - "Devi avere certe caratteristiche. Se hai fisicità e velocità, puoi ricoprire più ruoli ma questa cosa va coltivata tutti i giorni. Devi aver voglia di stare sul campo e darti stimoli da solo. Ogni giorno devi porti piccoli obiettivi da superare. Che siano calci piazzati o esercitazioni. Questo stimola testa e corpo che ti permettono di stare in campo al 100%, direi che noi in questo abbiamo il migliore al mondo che è un esempio."

NAKATA - "Giro del mondo a piedi? Ha fatto una gran cosa, doveva cercare sé stesso, una cosa al di fuori. Io mi rivedo in questo. Dico sempre che la vita non è solo il calcio, è tutto ciò che ci circonda. La vita è trovare le persone che ti chiariscono l'anima. Andare in giro, conoscere persone è bello. Pensi che cosa posso portarmi dietro da quella persona? O da quella cultura? O da quel sorriso? Credo che questo sia bellissimo. Quando vai in viaggio e cerchi te stesso ti metti in confronto con altre persone che sono con te in quell'istante. Questa estate dovevo ricaricarmi, sono entrato in contatto con una cultura e con una natura bellissima. Quando mi sono ritrovato nella Death Valley a vedere quel panorama ho scoperto me stesso, mi ha emozionato tanto, noi siamo questi. Siamo brividi ed emozioni."

LA COSA PIU' DELLA DELLO SPORT E' - "Divertirsi sempre."


Notizia in aggiornamento