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Ora o mai più. Perché il tempo se ne va veloce, così come le occasioni. E allora, in zona Bernardeschi, iniziano ad annidarsi i primi dubbi e i primi mugugni: e non esageriamo se diciamo che una parte della tifoseria vorrebbe già sfiduciarlo. In tempo di crisi di governo, resiste pure un principio di crisi di Berna: che non spacca le partite, non riesce a crossare, fatica come sempre in zona gol. 

ANGOLO DI SVOLTA - I piani di Sarri sono diversi da quelli che faceva Allegri. Lo è soprattutto il compito degli esterni: Bernardeschi può fare il Callejon? No, Bernardeschi può fare il Bernardeschi. Quello corsa e sostanza, con guizzi di talento, forse un po' appannato dalla potenza accorsa da quand'è alla Juve. Non parte tra i titolarissimi, anzi: il tecnico lo vede come una sorta di Cristiano bis, partente a sinistra con licenza di affondare puntuale sul secondo palo. Nella giostra delle posizioni, con lo start pigiato da Allegri e corsa proseguita da Mancini in Nazionale, ecco che Federico non ha ancora trovato un posto. Né nello scacchiere dell'ex Chelsea, né propriamente nella sua storia alla Juventus. Può fare tutto, pure bene; finisce per far poco, pure in modo fumoso. Berna è a un bivio: è davvero da Juve? Una singola partita non basta: il verdetto racconta che al momento non l'ha ancora dimostrato.