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"Per il modo di interpretare il ruolo, dalla marcatura all’attenzione, dalla lettura delle situazioni alla leadership di reparto, in Italia Giorgio Chiellini resta sempre il punto di riferimento principale. E quest’anno avrà una motivazione ulteriore nella voglia di recuperare il tempo perduto lo scorso anno a causa dell’infortunio. Detto questo, scegliere chi sarà il miglior difensore del prossimo campionato è complicatissimo, diciamo che io mi aspetto la definitiva consacrazione di Bastoni e Romagnoli: scelgo loro due perché sono entrambi mancini, e in Italia centrali mancini naturali ce ne sono pochi. Sono molto bravi nell’impostazione dal basso e hanno grande personalità. Sono il futuro della Nazionale e anche per questo devono sempre dimostrare qualcosa.

Prendiamo Bastoni: la sua crescita è sotto agli occhi di tutti ma sono sicuro che può fare ancora meglio e diventare da subito tra i più forti d’Europa. Nella difesa a tre di Conte ha dimostrato di avere caratteristiche uniche e oggi molti allenatori amano partire a tre e poi passare anche a quattro in base agli sviluppi: Alessandro è perfetto per fare questo, con Conte ma anche nell’Italia di Mancini. Lo vedi da fuori e rimani subito colpito dalla personalità e la qualità delle giocate. Però ora deve migliorare nella difesa in campo aperto: qualche volta nell’ultima stagione si è fatto sorprendere alle spalle e in una squadra come l’Inter che ama fare e aggredire la partita bisogna stare attenti a non concedere troppo campo per non dover rincorrere.

Romagnoli invece può ancora fare un nuovo step di crescita nel modo di comandare la difesa, nell’essere l’uomo decisivo del reparto in un grande club come il Milan. La mia non è una critica, anzi.

Ho una stima enorme per Alessandro e Alessio e proprio per questo mi auguro che a fine anno sia uno dei due a conquistare la palma di miglior difensore del campionato".

Con queste parole, sulle pagine della Gazzetta dello Sport, Beppe Bergomi ha fatto il punto sul settore difensivo della Serie A. Chiellini punto di riferimento, poi Bastoni e Romagnoli per la consacrazione. In tanti, però, si sono chiesti come parlando dei migliori, dei giovani e di chi può eccelere nel settore, Bergomi si sia dimenticato di Matthijs de Ligt.