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Benfica-Juve 4-3, le PAGELLE: ADDIO CHAMPIONS! Solo cuore nel finale, tutto il resto è da rifare
Si salva la verve di Iling, ritornano però i problemi su tenuta atletica e sulla testa di questa squadra: quando la Juve vuole accelerare, le riesce quasi tutto. Quando tutto attorno si colora d'imprevisti, allora crolla. Serve nuovo lavoro, in questo senso. E servirà soprattutto non farsi prendere dallo sgomento di un'eliminazione praticamente già certa, ma comunque dolorosa.
Leggi le pagelle nella gallery dedicata.
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SZCZESNY 5 - Quattro gol presi e non avere colpa neanche su mezzo. Cosa vuol dire? Che davanti a Szczesny è naufragato tutto. Compresi i sogni.
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DANILO 4.5 - Serviva l'orgoglio da capitano, è venuta fuori una partita arruffata, imbarazzata, quasi preda della paura. Ma la Juve andava incontro a fine certa, perché averne?
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BONUCCI 4 - Sensazione comprovata: si alza il ritmo, cala la sua prestazione. A certi livelli diventa semplicemente un manovratore di palla, non può più fare l'ultimo uomo.
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GATTI 4 - L'alibi della prima regge quanto una zolla di zucchero in un formicaio: le gambe hanno tremato, c'è poco da salvare.
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CUADRADO 4 - Un tocco fugace, la partita che cambia. Non è cambiata mai, però, la prestazione di Cuadrado: un solo dribbling completato, il resto si è colorato di inspiegabili incertezze.
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MCKENNIE 5.5 - La sua partita è tutta nella smorfia verso i compagni: come, anche terzino? Sì, McKennie corre. Ma un conto è correre bene, un altro è farlo inutilmente. Stasera è andata in scena la seconda versione, il gol l'ha risollevato.
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LOCATELLI 5 - Parte bene, continua male, sotto ritmo anche per colpa della squadra. Gestire un gruppo dinamico è un conto, agire da faro per naufraghi in costante difficoltà è tutt'altro mestiere. E non è nelle corde di Locatelli.
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RABIOT 5 - Non 'sgasa' neanche, si ferma a una partita piatta, provando a tenere su Joao Mario ma costantemente aggirato dalla qualità palla al piede del Benfica. Motore ingolfato.
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KOSTIC 6 - E' il più arrabbiato di tutti al quarto gol, era probabilmente uno dei pochissimi a crederci. E infatti ci mette un cuore differente.
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KEAN 5 - Un momento buono spacciato per magico: si rivedono tutti i limiti. E si rivedono quando la Juve proprio non poteva permetterselo.
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VLAHOVIC 5 - Il gol è un atto di caparbietà, la prestazione è tecnicamente incivile. Tocca male, non ripulisce palla, a parte il posto giusto e il momento giusto è quasi uomo in meno.
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ALLEGRI 3 - La prima volta: mai una sua squadra era uscita agli ottavi di Champions League. E il crollo è l'ennesima spia d'allarme della stagione bianconera: questa Juventus non è mai cambiata, nello spirito e nel gioco. Responsabilità sua.
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MILIK 6.5 - Avete presente il gol che si divora Vlahovic nel primo tempo, di fatto cambiando la partita? Arek la mette perfettamente alle spalle del portiere
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ALEX SANDRO 5.5 - Doveva star fuori - problema all'anca -, va dentro nel momento più duro
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MIRETTI 6 - Torna a fare il regista, sta nel mezzo e completa la rivoluzione dei ragazzi che cambia un po' il volto della gara
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SOULE' 6 - Si fa dare palla, se la prende, la smista. Con qualità. Divorandosi pure il 4-4 per la frenesia.
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ILING 8 - La cambia lui, quando sembrava troppo tardi e forse lo era pure. Due guizzi per due gol che salvano la faccia.
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