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Dopo l'anticipazione del quotidiano spagnolo Diario Sport, è arrivata l'ufficialità: Josep Bartomeu non è più il presidente del Barcellona. Dopo sette anni ha annunciato le dimissioni dal club in conferenza stampa: "Dichiaro le mie dimissioni e quelle del resto del consiglio d'amministrazione. E' una decisione ponderata, serena e condivisa da tutti i miei colleghi. Lasciamo il club nelle mani dell'allenatore sperando che riesca a raggiungere gli obiettivi nonostante l'emergenza Covid".

I TEMPI - "La cosa più semplice sarebbe stata andarcene dopo l'eliminazione in Champions, ma bisognava prima prendere delle decisioni e per questo non ci siamo dimessi subito. Erano scelte che non poteva prendere un manager con funzioni limitate. Chi avrebbe preso un nuovo allenatore e difeso la continuità di Messi? Abbiamo preso decisioni scomode e impopolari, e per calmare l'ambiente a marzo convochiamo le elezioni".

RITARDO - "Siamo il club più amato al mondo, con più follower sui social e sedi a Hong Kong e New York. La scelta di prendere Koeman e il mercato estivo doveva essere fatta da questo direttivo. Dovevamo ringiovanire la rosa e questo voleva dire cedere giocatori fondamentali che ringrazio per quello che hanno fatto. Abbiamo portato in prima squadra tanti giovani dal Barça B, dei talenti futuri. Riconosco che il rinnovamento di questi mesi doveva essere fatto prima, mi sono assunto la responsabilità convocando le elezioni di marzo".