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Jean-Michel Aulas, presidente del Lione, tuona in un'intervista rilasciata a L'Équipe: "Dieci Paesi hanno deciso di ripartire, noi siamo sulla strada sbagliata, ma potrebbe non essere troppo tardi per provare a immaginare, alla luce di ciò che sta accadendo ovunque in Europa, qualcosa di politicamente coerente: abbiamo fino alla fine di agosto e forse anche all’inizio di settembre per finire il campionato. Ho fatto un piccolo calcolo: le perdite, per il calcio francese, sarebbero di 700 milioni di euro a causa di questa decisione. In parole povere, la scorsa stagione il campionato ha generato 409 milioni da partner economici e sponsor. Si può immaginare che perderemmo un importo dell'ordine da 50 a 85 milioni. La perdita dei diritti TV è compresa tra 250 e 300 milioni di euro. Quello sulla biglietteria probabilmente circa venti milioni. Poi c'è il trasferimento di denaro per bilanciare i conti: le decisioni che sono state prese possono spingere il calcio francese in una situazione catastrofica".

PRONTO ALLA CAUSA - In una nota del club si preannuncia anche l'azione legale: “L'Olympique Lione si riserva il diritto di presentare ricorso contro questa decisione e di chiedere un risarcimento danni, poiché il danno per il club ammonta a diverse decine di milioni di euro”.