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E se si giocasse Juventus-Lione in un campo neutro? È l’allarme lanciato da Jean-Michel Aulas, presidente del club francese che, dopo la vittoria in campionato contro il Saint Etienne, ha toccato l’ipotesi campo neutro per contrastare l’emergenza Coronavirus, rimettendo il giudizio finale alla Uefa. Il Lione è atteso all’Allianz Stadium il 17 marzo per il ritorno degli ottavi di Champions, partendo dal risultato di 1-0 guadagnato in Francia. Sarà una partita in cui la spinta del pubblico sarà un fattore determinante per la squadra di Sarri, chiamata a rimontare un risultato sfavorevole, ma l’eventualità della partita in campo neutro cambierebbe ogni scenario. E, vedendo le precedenti decisioni prese dalla Uefa, non sarebbe poi un’ipotesi così utopica.

IL PRECEDENTE - Non ci sono ancora elementi che porterebbero ad una decisione del genere, ma nel caso in cui le difficoltà dovute al diffondersi dell’epidemia si protrarranno nel tempo, si può prevedere quale sarà la scelta della Uefa: giocare la partita. A porte chiuse o in campo neutro non conta, ma si giocherà. Questo perché innanzitutto l’organo europeo ha creato un precedente facendo giocare Inter-Ludogorets di Europa League a porte chiuse. Così facendo ha palesato una condotta, un modo di agire consono a mantenere il regolare svolgimento della competizione. Prendendo tutte le misure precauzionali del caso, ovvero combattere il virus e proteggere i cittadini. Se poi avanzasse l’ipotesi di giocare in un campo neutro, l’Uefa la potrebbe prendere in considerazione.

IL DIKTAT UEFA - Poco importa di introiti mancanti per l’assenza del pubblico, o degli interessi personali dei club, l’Uefa ha dimostrato di essere un ente con idee ben chiare, che tira dritto per il bene delle sue competizioni. Per questi motivi, nel caso in cui spuntassero elementi che suggerirebbero l'eventualità del campo neutro, la Juventus dovrà tenersi pronta a tutto. Aulas si è detto ‘aperto alle decisioni della Uefa’, non si può dire lo stesso del club bianconero che riceverebbe uno smacco nel giocare in campo neutro. Ma l’organo europeo non guarda in faccia a nessuno, il diktat è il questo: fare tutto il possibile per la tutela delle persone e per il bene delle sue competizioni, Champions ed Europa League. Sempre tenendo in considerazione i futuri provvedimenti governativi dopo l’8 marzo, data in cui le misure di contenimento previste nel decreto dovrebbero scadere.