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"Massimiliano Allegri sognava un ambiente così". Apre così Tuttosport, che prosegue: "Un vero e proprio antipasto in vista della volata finale: clima da grande partita, tanta energia positiva e la sensazione che il gruppo sia avvolto da un entusiasmo ritrovato". E così dopo la sosta non c'era modo migliore per ritrovare la Juventus. A guidare tutto c'è Allegri, che durante la serata predica calma, ma poi si inalbera e si infuria. Sì, perché se la prende già nel primo tempo quando la Juventus rischia di subire gol.

Dopo un primo tempo complesso, arriva la scossa. Con i cambi, con Miretti e con il gol di Kean. La Juve doveva sbloccare una gara difficile e l'ha fatto, con un nuovo passo e un’altra testa. Con il gol anche Allegri può rilassarsi un po', anche perché qualche controllo sbagliato di troppo stava rischiando di mandarlo al manicomio, sottolinea il quotidiano. Che chiosa: "Nel finale, poi, la Juventus rischia soltanto una volta. Ma la pazienza di Allegri, per un 2-0 che non arriva mai, a quel punto è finita: esce dal campo col recupero ancora da finire". E Allegri la sua rabbia la spiega così: "Sapevano della difficoltà perché il Verona è forte fisicamente e dà pressione. Cosa mi aveva fatto arrabbiare nel finale per cui sono uscito prima? Gli ultimi cinque minuti bisognava andare a sicuro per cercare il gol non forzare qualche giocata. Alla fine infatti abbiamo corso un rischio se fosse andato storto ora saremmo qui a leccarci le ferite". Attenzione massima perché la posta in palio è alta e Allegri non si accontenta. Sul campo la Juve ha ottenuto 59 punti, ma non basta, perché è a -4 dalla Champions League e arrivarci con un -15 sarebbe una vera impresa.