2
C’era una volta la Coppa Italia, competizione spesso vista come un fastidio infrasettimanale, un’occasione per dare minutaggio a chi gioca meno o ai giovani in rampa di lancio. Negli ultimi mesi il mondo Juventus si è capovolto, di conseguenza si è capovolta la prospettiva con le quali guardare le cose e la partita contro la Lazio di ieri sera lo dimostra.
 
Quello che è il piano di Allegri si era cominciato a svelare contro il Monza, con alcune scelte di formazione che avevano il sapore di turnover. Contro la squadra di Sarri, invece, nessun retropensiero: spazio ai migliori. E l’atteggiamento? La furia nel finale, le indicazioni durante tutto il match, la voglia di vincerla che traspare evidentemente. Se in campionato, adesso, l’obiettivo è macinare punti per la salvezza, in Coppa Italia si deve vincere, e basta. Con ogni mezzo necessario.
 
Fondamentale, obiettivo primario della stagione. Sembra essere diventata questo la Coppa Italia, in casa Juve, per Massimiliano Allegri. Soprattutto per due motivi: riportare un trofeo al JMuseum e, poi, garantirsi un posto nella prossima Europa League. Uno sgarbo a chi, dalle aule della giustizia sportiva, a colpi di pene “inflittive”, vorrebbe tenere Madama lontana dai saloni scintillanti del calcio europeo.