Ma ha torto: la sfortuna esiste, eccome. Esiste in quel pallone che questa sera non entra in porta per una questione di millimetri e in una miriade di altri episodi che stanno segnando la stagione della Juventus. Per il resto, questa sera Thiago Motta ha avuto ragione su molte cose.
Thiago Motta ha ragione
Thiago Motta ha avuto ragione in quell’impostazione tattica che ha lasciato interdetti nei primi minuti. Soprattutto perché, per circa 25-30 minuti, la Dea impone il suo gioco e non lascia altro che briciole di possesso palla ai bianconeri. Ma la Juve è compatta, affolla la parte centrale del campo, tiene botta e poi esce fuori, mette in difficoltà l’Atalanta fino ad arrivare al goal.
Thiago Motta ha avuto ragione a presentarsi calmo dopo il Derby e a ribadire la sua piena fiducia nel progetto tecnico che sta mandando avanti. Chi scrive era interdetto, tanti lo hanno definito integralista. Ma il messaggio è arrivato chiaro dal Gewiss Stadium: la strada sembra davvero quella giusta, anche quando al lato mancano i lampioni e davanti non si scorge l’orizzonte in mezzo al buio pesto.
E ancora, ha avuto ragione Thiago Motta con Kalulu. Quanto c’è, nell’azione del goal, delle idee del tecnico? Quanto c’è in quel Kalulu del Calafiori della passata stagione? C’è molto.
Juventus, adesso viene il bello
È inevitabile, la Juventus esce dal Gewiss Stadium con un pari e vince l’amarezza. Sul piano della prestazione e della convinzione, però, è una serata che ci voleva. Una serata che riporta sprazzi di sereno e soprattutto la fiducia, dopo la tempesta, dopo un periodo che non sembra così azzardato poter definire di crisi. Non è tutto risolto, ci mancherebbe. Perché, ancora una volta, la Juventus segna e non riesce a dare continuità alla manovra offensiva. Prende goal e fatica a reagire. Ma quanto conta il fatto che siano sempre gli stessi a scendere in campo?
Adesso, però, deve venire il bello. E adesso arrivano Alberto Costa e Kolo Muani, arriverà anche – almeno -, un centrale difensivo. Adesso, si spera, la ristrettezza della rosa sarà solo un brutto ricordo. Arriveranno le rotazioni, le possibilità di poter rifiatare, un maggiore lucidità. Nella mancanza di queste, spesso, trovano ragione alcune scelte – i cambi -, che anche stasera non convincono appieno ma sono meno cervellotiche di quanto possano apparire.
Thiago Motta rifugge sfortuna e alibi a cui potrebbe appigliarsi al di là delle responsabilità che certo non mancano. Adesso, però, deve davvero arrivare la svolta.