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Una foto che non si vede tutti i giorni all'indomani di una partita. Di solito dagli spogliatoi arrivano immagini di grandi festeggiamenti dopo una coppa vinta. E quelle sono senz'altro arrivate dalla Juventus. Ma da una storia Instagram di Weston McKennie ne arriva un'altra molto interessante, che potete vedere in calce a quest'articolo e che offre uno spunto tattico sulla finale di Coppa Italia del Mapei Stadium.

LUCE DOPO LE OMBRE - Nel 2-1 della Juve sull'Atalanta è emersa finalmente una gran prestazione di Dejan Kulusevski, che ha tirato fuori dal cilindro il suo peculiare gol a giro col mancino e poi un assist perfetto a chiudere l'uno-due con Chiesa per il decisivo raddoppio. Tanto si è detto e tanto si è discusso sul ruolo del talento svedese, prodotto peraltro del vivaio atalantino e autore quindi di una rete dell'ex. Una cosa è certa: mister Pirlo in questa stagione l'ha un po' confuso con quell'utilizzo ibrido tra ala (quale lui sarebbe), mezzala e seconda punta. E sono state più le prove negative di quelle positive.

NEL DETTAGLIO - Ieri tuttavia Kulusevski ha "performato" alla grande in una posizione che potrebbe essere un manifesto ideale del "calcio liquido". Come ben disegnato sulla lavagna postata da McKennie, infatti, il numero 44 bianconero, che nella teoria numerica del 4-4-2 partiva come attaccante in tandem con Cristiano Ronaldo, in realtà è partito perfin più arretrato dello stesso McKennie, che da "falso esterno destro" si accentrava per lasciar spazio alle sgroppate del "vero terzino" Cuadrado sulla destra. Di fatto, Kulu ha agito da mezzala offensiva, col compito di venirsi a prendere il pallone molto arretrato e scompaginare le linee difensive atalantine. Missione compiuta!

COSA RIMANE - Parere di chi scrive resta che Kulusevski sia un'ala pura potenzialmente devastante a livello mondiale. Ma il segnale arrivato da Reggio Emilia potrebbe avere un'importanza fondamentale per questa squadra: i giocatori seguono Pirlo e adesso riescono maggiormente ad adattarsi e rendere coi compiti riservati loro dall'allenatore. Meglio tardi che mai...