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Tocca a Tim. E poi al team. Gioco di parole piuttosto banale per toglierci da un impiccio: stavolta Thiago Motta non cambierà in corsa, non si prevedono grosse sorprese, né ci saranno. Sarà Weah a occupare il ruolo di centravanti e per due motivi: il primo è un discorso di necessità, sul quale pesa tantissimo la mancanza di alternative; il secondo viaggia nel magico mondo delle occasioni, e cioè Thiago è pure curioso di capire fin dove si spingerà questa versione un po' falsa e un po' no del nove. Weah garantisce attacco della profondità, ma soprattutto porta in dote quegli inserimenti che con Vlahovic si vedono solo in parte, di tanto in tanto. Per questo può essere decisivo. 
 

Aston Villa-Juventus, Motta ha scelto la formazione


Motta non ha voluto stravolgimenti anche perché era molto chiaro sin dall'inizio il piano partita. L'ha svelato quasi inconsciamente in conferenza, ieri: "Se concederanno spazi, allora dovremo attaccare velocemente". Eh, non è una roba banale, perché i Villains sono soliti farlo e allora lì si gioca tutta la gara dei bianconeri: nei guizzi di Yildiz e Conceicao, nell'ultimo passaggio di Koop, nel dettare la profondità - con costanza - proprio di Weah. 

Saranno fondamentali allora come equilibratori sia Locatelli che Thuram, da loro Motta si aspetta esattamente quanto visto a Milano: doppia fase pulita, senza strafare, e a loro si perdonano pure quei (soliti) errori in impostazione. C'è tanto altro nelle loro partite, e la speranza è che non ci sia poi così tanto in quella dei difensori impegnati al Villa Park: Savona dovrà affronta McGinn sul suo lato, per Cambiaso ci sarà Rogers. Watkins sarà invece roba di Gatti e Kalulu. E non sarà semplice. In porta tocca di nuovo a Di Gregorio, nel freddo e nella grande cattedrale che è il Villa Park. Per i più giovani, soprattutto, sarà un match di formazione.