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Domani la Lega si incontrerà in Assemblea, ma è già nel caos. Infatti, otto club di Serie A hanno preso una posizione drastica nei confronti dei protocolli presentati dalla Figc: "L’assunzione del rischio di un fatto non più imprevedibile potrebbe ricadere sul club che si è assunto il rischio di prosecuzione pur in presenza di un rischio incalcolabile", si legge nel documento, mentre la Lega, dopo il consiglio del pomeriggio, sta preparando un documento tecnico unitario. Genoa e Parma, indicate da alcune indiscrezioni tra i club firmatari del documento, hanno smentito ufficialmente il coinvolgimento, mentre Bologna e Fiorentina, hanno smentito di essere contrari alla ripresa. Le altre squadre contrarie, riferisce l'Ansa, sono Brescia, Udinese, Sampdoria, Torino e Spal.​

Nel frattempo, il Consiglio di Lega si è riunito in attesa proprio dell'incontro di domani. Dalla riunione odierna, con Dal Pino e i consiglieri - tra cui Marotta e Lotito -  ne è uscito il seguente comunicato: "Il Consiglio di Lega Serie A, riunitosi oggi, ha confermato all'unanimità l'intenzione di portare a termine la stagione sportiva 2019-2020, qualora il Governo ne consenta lo svolgimento, nel pieno rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza. La ripresa dell'attività sportiva, nella cosiddetta Fase 2, avverrà in ossequio alle indicazioni di Fifa e Uefa, alle determinazioni della Figc nonché in conformità ai protocolli medici a tutela dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori".

A scombinare ulteriormente le carte, ci ha pensato anche ​Rodolfo Tavana, responsabile sanitario del Torino che sedeva in Commissione come rappresentante della Serie A, e che ha annunciato le sue dimissioni: "Non ho avuto problemi col presidente della Commissione - spiega Tavana all'Ansa -. Nell'ultimo mese e mezzo ho dedicato molto tempo alla Commissione, ora questioni personali e professionali mi impediscono di dedicarle l'attenzione che merita, per cui preferisco passare il testimone a chi possa occuparsene a tempo pieno".

A margine di ciò, ma comunque diretta interessata, c'è anche la Juventus. La società non sta entrando nelle dispute, perché al momento è in attesa di capire cosa, dai canali ufficiali, verrà deciso. Non solo per la ripresa dei campionati, ma ancor più sulla ripresa degli allenamenti. Sarà quella la data fondamentale per riorganizzare il lavoro, specialmente per far rientrare i giocatori che ancora si trovano fuori dall'Italia.