GIRONI - Mina vagante in un girone equilibrato, si sono conquistatii il primo posto contro avversarie temibili come Tottenham, Bayer Leverkusen e CSKA Mosca. Lì è venuto fuori tutto il talento di un Falcao rinato dopo le esperienze fallimentari e gli infortuni inglesi, e soprattutto il Monaco ha mostrato quanto possa essere imprevedibile, a partire dagli esterni difensivi come Sidibè per arrivare ai quelli offensivi come Lemar. Alla fine sono arrivati 11 punti e una sola sconfitta sul camp del Leverkusen, comunque ininfluente.
FASE ELIMINATORIA - Dagli ottavi in poi si è trasformata in una vera e propria ammazza big: prima il Manchester City di Guardiola - eliminato con due gare di uno spessore offensivo difficilmente imitabile -, poi il Borussia Dortmund in cui invece è emersa l'intelligenza e l'organizzazione dei monegaschi. Ma soprattutto, in questa seconda parte il Monaco ha avuto una rivelazione: Kylian Mbappè. Diciottenne da 5 gol in 7 gare di Champions League, tutti tra ottavi e quarti di finale.
STATISTICHE - Ciò che più stupisce, però, sono i numeri di questa squadra: sei partite casalinghe vinte su sette - unico pareggio ai gironi col Leverkusen - con 16 gol all'attivo, segnati in 13 delle 14 partite disputate. Il Monaco così si è guadagnato la quarta partecipazione a una semifinale di Champions League della sua storia: nell'ultima occasione sconfisse il Chelsea volando in finale, persa poi contro il Porto. Il bilancio globale dei monegaschi contro squadre italiane, nelle sfide a eliminazione diretta, non è per nulla positivo: un solo passaggio del turno - 1-0 nel doppio confronto con la Roma nel 1992 - e ben sei eliminazioni.