commenta
Dalle pagine de Il Giornale, l'ASL 3 di Genova ha replicato alla ASL di Napoli: le due autorità locali si erano scontrate sulla scelta dell'azienda sanitaria ligure di non bloccare la trasferta del Genoa in terra campana. "Abbiamo applicato il protocollo alla lettera. Se avessimo proibito al Genoa di partire per Napoli, avremmo negato alla squadra di usufruire di un loro diritto", le parole del direttore dell'asl genovese. Che continua così: "Appena arriva la segnalazione di un caso di covid si apre subito un canale di dialogo con il medico sociale con cui si valuta il tipo di rapporti che il soggetto ha avuto. Nel caso del Genoa dopo la prima positività, tutti i calciatori sono stati ritenuti contatti stretti da mettere in isolamento domiciliare. In base alla normativa, vengono disposti nuovi accertamenti e viene permesso ai calciatori di continuare ad allenarsi e a giocare, quindi a lavorare, rimanendo in una sorta di bolla. Che significa isolamento, spostamenti con mezzi privati, trasferte con aereo privato, e rientro in isolamento dopo la partita. E così è stato fatto".