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Il futuro di Arthur Melo è tutto da definire. Tornato alla Juventus dopo la disastrosa stagione in prestito al Liverpool, condizionata da un altro grave infortunio, il centrocampista brasiliano è alla ricerca di una nuova squadra da cui ripartire. Ecco il suo momento vissuto tramite le sue parole, in una lunga intervista a Mundo Deportivo.

LIVERPOOL E IL RITORNO ALLA JUVE - "Penso di essere stato un po' sfortunato, ma è passato e mi sento molto meglio di allora. Voglio davvero giocare di nuovo e cercare il mio livello più alto come giocatore".

QUEL CHE NON UCCIDE, FORTIFICA - "Sì. Penso di aver imparato molto. Quando esci dalla tua comfort zone impari ancora di più. Devi evolverti in qualche modo e l'infortunio mi ha aiutato a farlo".

L'AVVENTURA AL BARCELLONA - "È stata molto bella. La città è incredibile ed è un club di cui conservo ottimi ricordi. Ho vissuto momenti molto felici e i ricordi sono tutti positivi. Un peccato sia durata solo due anni? Sì, sono partito quando stavo per affrontare la mia terza stagione e quindi avevo più esperienza rispetto a quando sono arrivato dal Brasile, ovviamente. Nonostante sia un campionato importante, quello brasiliano non può essere paragonato a quello spagnolo. Penso che a quel tempo ero già adattato al 100% ed ero migliore come giocatore, con più sicurezza. Ho anche bei ricordi".

TIFOSO DEL BARCELLONA? - "Sì, naturalmente. Non devo nasconderlo. Mi piace come giocano, mi piace guardare le loro partite e provo molto affetto per il Barça".

TORNARE AL BARCELLONA? - "Nel mondo del calcio può succedere di tutto. Ho vissuto momenti molto belli qui e il suo stile di gioco mi favorisce".

COME E' CAMBIATO RISPETTO AI TEMPI DEL BARCELLONA - "Quando sono arrivato al Barça ero troppo giovane. Forse non ero abbastanza maturato per affrontare certe sfide che avevo. Ora sono un giocatore molto migliore rispetto a quando sono arrivato al Barça. Mentalmente, fisicamente e anche per come capisco il calcio. Oggi sento di avere molta più esperienza e ne vale la pena per la mia vita. A livello personale, aver vissuto momenti difficili mi ha fatto imparare molte cose".

L'IMPORTANZA DELL'ASPETTO MENTALE - "50%. È chiaro che devi lavorare tutto il corpo, ma anche il cervello è un muscolo. Così come lavori le gambe per averle forti, devi lavorare a livello mentale perché quando entri in campo lo fai con tutto il corpo. Devi tenere la testa a posto. Un anno fa ho iniziato a lavorare con un 'coach' ogni settimana ed è una parte essenziale per me. Tornassi indietro nel tempo, direi al me stesso 20enne di iniziare prima? Ovviamente. Se potessi tornare indietro nel passato, inizierei a farlo allora. Ho iniziato un anno fa e ho notato molta differenza. Non solo come atleta, ma come persona. Mi aiuta molto ed è per questo che gli do molta importanza".

CRISTIANO RONALDO - "Come atleta e come persona è spettacolare. Cerca di migliorare ogni giorno. Ricordo che quando ci incontravamo alla Juventus, in sala, lui guardava sempre il resto dei nostri piatti e scherzava su cosa dovevamo mangiare. È molto professionale. Non avevo mai visto prima qualcuno con la sua mentalità. E come giocatore, ci sono i risultati".

CONTRATTO CON LA JUVE FINO AL 2025: I PIANI PER IL FUTURO - "In linea di principio tornerò a Torino, ma il mercato è molto lungo e non sappiamo cosa accadrà. Potrebbe nascere qualcosa di interessante per me e per la Juventus. Ho un contratto e lo rispetto, ma vedremo".

ANDREBBE IN ARABIA SAUDITA? - "No, ho solo 26 anni e credo di poter dare molto di più di quello che ho ottenuto fino ad ora. Voglio tornare a giocare al mio livello migliore, vincere titoli importanti in Europa e tornare nella nazionale brasiliana".

LIGA, SERIE A O PREMIER: IL CAMPIONATO PIU' ADATTO A LUI - "Penso la Liga. Si punta di più sul possesso palla e si gioca un calcio più tecnico. Ma nei tre campionati ho imparato molto. In Italia ho imparato molto tatticamente e sono migliorato anche fisicamente. E in Inghilterra l'intensità è incredibile, il gioco non si ferma un secondo".

SE CHIAMASSE UN CLUB DELLA LIGA CON ASPIRAZIONI EUROPEE COSA DIREBBE? - "Sì, certo che sarebbe una buona opzione".

IL MANCATO ARRIVO AL VALENCIA - "Sì, dobbiamo sistemare alcune cose. Sono venuto a dire "sì" perché volevo far parte del progetto, ma i club non erano del tutto d'accordo. Alla fine non è andata avanti, ma apprezzo l'interesse che avevano per me in quel momento e sono contento che continuino in Prima Divisione".

BRASILE: TORNARE IN NAZIONALE E' UN OBIETTIVO, UNA SFIDA O UN'OSSERSSIONE? - "Le tre cose. Ho molta voglia. La prossima stagione è decisiva per la mia carriera".

DOVE SI VEDE NEI PROSSIMI TRE ANNI - "Tornato nella Nazionale brasiliana, mi sono stabilizzato e ho giocato in una squadra importante. Il primo passo è farlo subito e rimanere concentrati. Se lo faccio così, tra tre anni raccoglierò i frutti".