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Tra i vertici della Juventus prende corpo l’idea di un aumento di capitale. L’indiscrezione lanciata ieri da Il Sole 24 Ore su una ricapitalizzazione per il club bianconero dai 300 milioni ai 400 milioni non fa altro che dare valore a questa ipotesi, che Tuttosport ha approfondito nei dettagli.

L’assunto principale è che l’aumento di capitale si potrebbe rendere necessario per dare una spallata significativa alle perdite causate dal Covid, che ha bruciato buona parte dei 300 milioni della ricapitalizzazione di gennaio 2020. La Vecchia Signora chiuderà un bilancio in forte passivo (basti pensare alla semestrale chiusa con un -113,7 milioni) ed anche se la situazione debitoria è sotto controllo, ha raggiunto – si legge – a fine 2020 i 357,8 milioni. Alla luce di questi dati, un aumento di capitale tra i 300 e i 400 milioni può essere un’ottima cura per fronteggiare il post-Covid. Non a caso, tale cifra si avvicina molto a quella che era pronta a garantire Stanley Morgan ai club partecipanti alla Superlega (350 milioni). Il caso è attualmente congelato presso la Corte di Giustizia Europea, Elkann e Agnelli non possono aspettare tanto a lungo e per questo l’iniezione di denaro fresco resta una pista percorribile. Le tempistiche? TS spiega che l’aumento di capitale potrebbe essere varato in autunno, dunque a fine mercato, con l’obiettivo di sostenere un piano di sviluppo improntato sui giovani e sulla sostenibilità del monte ingaggi.