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Il ricambio generazionale in corso alla Juventus (e non solo) racchiuso simbolicamente in un semplice oggetto della vita quotidiana: il cellulare. Sono Andrea Pirlo e Gianluigi Buffon a riflettere sulla questione nel settimo episodio di "All or nothing", raccontando in maniera spontanea, a partire dalla loro esperienza diretta, uno dei piccoli grandi problemi che caratterizzano l'incontro-scontro tra giovani e "grandi", anche nello spogliatoio di una squadra di calcio. 
"È cambiato il mondo, c'è una mentalità diversa, esigenze diverse" riflette l'ormai ex portiere bianconero. "Noi siamo cresciuti in un tempo in cui c'era solo il calcio, si pensava solo a vincere le partite. Ora non è più la priorità, la priorità è il telefono, l'avere follower, fare lo stupido su Facebook o Instagram...". È il mister, poi, a far presente una particolare abitudine notata tra i "nuovi" giocatori nei suoi primi mesi alla Juventus. "La cosa che a me sta sul c**** è vedere la gente sui lettini nel pre-gara con i telefoni in mano. Dall'anno prossimo, prima partita: quando vai a farti il massaggio, il telefono lo tieni nell'armadietto. Almeno sei concentrato su quello che devi fare". "Secondo me è una buona idea" conviene Buffon, che poi propone un'altra riflessione: "Con il ricambio generazionale si devono ricreare determinati equilibri, determinati punti di forza".
Con il finale che ormai tutti conosciamo, chiaramente la sua regola Pirlo non ha più potuto applicarla. Ciò che resta è l'evidenza della questione sollevata, quella di un ricambio generazionale che, per forza di cose, ha bisogno di qualche tempo per "assorbirsi" completamente, e che nel percorso può creare anche qualche momento di scontro. Sì, persino nello spogliatoio della Juventus.