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Si ritrovano e si abbracceranno, perché i due si vogliono davvero, davvero bene. Carlo Ancelotti e Cristiano Ronaldo, e l'ha testimoniato anche l'ultimo regalo partito da Napoli in direzione Torino: il 5 febbraio, giorno in cui Cristiano ha spento 34 candeline, gli è arrivata una bottiglia di Unico, il vino dei re di Spagna della zona di Ribera del Duero. Firmato Carlo, che l'ha raccolto dopo il triennio firmato José Mourinho e l'ha riportato al livello dei più grandi, salvo quindi farne il migliore al mondo. Il rapporto col tempo, nonostante la distanza, si è solidificato. "Ancelotti è stato fantastico, un allenatore incredibile e una persone fantastica - aveva raccontato Cristiano nel suo primo giorno bianconero -. L'ho veramente a cuore come essere umano". Parole meravigliose. Alle quali Carletto rispose così: "Se sta in campo fermo al suo posto e sorride, me ne accorgo. So cosa sta per accadere: si sta per scatenare l'inferno".