
Anastasi e la 'sedazione profonda', il parere: 'Differente da eutanasia'
GIURAMETO D'IPPOCRATE - "La sedazione è un atto medico. A fronte del miglior trattamento curativo possibile, il paziente. se resta sveglio, soffre in modo terribile: a quel punto chiede di essere addormentato per evitarsi dolori insopportabili. A un certo punto del decorso del suo male, il paziente colpito da Sla si trova a un bivio, per respirare deve sottoporsi a tracheotomia. Non tutti lo accettano".
SEDAZIONE COME ANESTESIA - "Sì, di fatto al paziente si somministrano le sostanze che chiunque abbia fatto una gastroscopia o una colonscopia ha sperimentato. Soltanto che dalle sedazioni previste per questi esami ci si sveglia dopo mezz’ora, mentre nel caso della sedazione profonda no, si continua a dormire. Il farmaco viene mantenuto costante, fa trascorrere il tempo senza sofferenza, però non accorcia la vita. Il paziente muore nel sonno, secondo la naturale evoluzione della malattia. Ma la sedazione può non essere tutto o nulla. Prima di arrivare alla sedazione profonda, si può concordare di interromperla per verificare se al risveglio il paziente abbia tratto beneficio dal trattamento e avverta di meno il sintomo intollerabile, e possa vivere meglio quanto gli resta".
SLA, TUMORI E STATISTICHE - "Il malato di Sla di norma non è inconsapevole, il malato di tumore a volte sì. È questa la differenza principale. La sedazione profonda esiste da molti anni. La legge 219 l’ha normata. Si è rafforzato un diritto del paziente. Non ho cifre precise sugli aumenti di richieste, ma credo che siano aumentate. È cresciuta la platea delle persone con questa nuova consapevolezza".
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