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Dall'anno 2021 a Udine, segnando la partita finale di Cristiano Ronaldo, al 2023, sempre a Udine, con il debutto del duo Cambiaso-Weah, il passo non può essere considerato breve. Come racconta Tuttosport, i due estremi della seconda tappa di Massimiliano Allegri alla guida della Juventus, che finora ha avuto meno successo rispetto al suo primo mandato, sono distanti di due anni, se consideriamo il fattore temporale. Altrimenti, possiamo contarli come 109 partite, seguendo il calendario. Durante questo periodo, il tecnico toscano ha formato ben 109 diverse combinazioni di giocatori all'inizio delle partite. In altre parole, ogni formazione è stata unica. Tuttavia, in questa stagione peculiare a tinte bianconere, sembrano esserci le condizioni per un cambiamento significativo.

IL CAMBIO - Max si aspetta di vedere confermate le buone sensazioni sin dal match casalingo di domani sera contro il Bologna, una sfida che potrebbe segnare l'inizio di una nuova fase. Per questo motivo, sta pensando di mantenere inalterate le scelte effettuate alla Dacia Arena. L'obiettivo è fornire sicurezze ai giocatori in campo e consolidare lo spirito e l'identità che stanno già suscitando i primi entusiasmi tra i tifosi. Nonostante il piccolo contrattempo subito da Vlahovic durante l'allenamento di ieri, che non impedirà al serbo di partecipare all'incontro allo Stadium (la squadra è in ritiro dalla cena di questa sera), la principale incertezza riguarda la conferma di Miretti a centrocampo, in competizione con Fagioli e McKennie. In alternativa, potrebbe essere promosso Gatti al posto di Alex Sandro in difesa. Sono dettagli minori di fronte alla possibilità concreta di confermare per la prima volta una formazione per due partite consecutive.