Del resto Ronaldo può contare su di un ombrello economico molto ampio e solido rappresentato dal contratto che lo lega alla Juventus anche per la prossima stagione. Con il suo Portogallo, dovrebbe partecipare ai Mondiali in Qatar chiudendo così alla grande la sua memorabile carriera. Il fuoriclasse lusitano è perfettamente consapevole di tutto ciò, ragion per cui non vorrà lanciarsi in spericolati salti nel buio.
Toccherà, dunque, a Massimiliano Allegri il compito di sbrogliare una matassa della quale lui avrebbe fatto volentieri a meno perché se Ronaldo, al suo arrivo in bianconero, rappresentava una sorta di extraterrestre oggi rischia di essere una palla al piede per l’economia del gioco della Juventus. Questo non perché il campione portoghese abbia scordato la cifra del suo indiscutibile talento, ma perché di fatto non è mai entrato veramente a far parte del gruppo.
Le ragioni di questo “gap”, diciamo così ambientale, sono da ricercarsi esclusivamente nella forma mentis dello stesso Ronaldo e in quel suo egocentrismo pressoché assoluto il quale, insieme alla sua inclinazione verso i capricci e la permalosità, spinge i suoi stessi compagni a mantenere le distanze o comunque impedisce loro di instaurare un dialogo anche tecnico e tattico alla pari o perlomeno improntato alla fattiva collaborazione.
Ronaldo, da parte sua, non sembra voglia intendere ragione sotto questo punto di vista e perciò spetterà dunque al tecnico livornese fargli capire che se non cambiasse registro per lui non ci sarebbe soltanto posto in campo, ma anche sulla panchina. Il che rappresenterebbe uno spreco di forze e di denaro scandaloso. L’intervento di Allegri dovrà essere mirato alla testa del giocatore che dovrà frequentare un corso accelerato di umiltà e poi dimostrare di aver capito la lezione. E in questo un aiuto fondamentale ad Allegri lo potrà dare il capitano Giorgio Chiellini.