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Un (possibile) traguardo raggiunto? No, un'occasione perduta. Così Massimiliano Allegri vede il terzo posto in classifica, secondo quanto ricostruito da Le Repubblica alla luce dei risultati della giornata di Serie A appena conclusa. Del resto, il tecnico livornese lo ha detto apertamente dopo la vittoria contro il Sassuolo: se con l'Inter fosse andata in modo diverso, ora la Juve starebbe lottando per lo scudetto, finendo quasi per smascherare il se stesso di poche settimane fa, quello che continuava imperterrito a sostenere che la favorita per il tricolore fosse proprio la squadra di Simone Inzaghi e che i bianconeri non avessero nessuna voce in capitolo.

Sulla bilancia dell'allenatore, insomma, a pesare di più sono i rimpianti, piuttosto che la soddisfazione di poter ancora agguantare - con la complicità del Napoli - un piazzamento anche migliore rispetto a quello dello scorso anno, quando Andrea Pirlo riuscì ad aggrapparsi al quarto posto soltanto all'ultima giornata, approfittando dei disastri dei partenopei. Il conforto di aver messo le basi per la prossima stagione - quelle su cui continua a insistere - sembra non bastargli per accontentarsi del terzo gradino del podio. Eppure ai "piani alti" la pensano diversamente. Il "bronzo", infatti, è un traguardo che la società spera eccome di raggiungere. Innanzitutto perchè vale circa 5 milioni di euro, derivanti dagli incassi della Champions League e dai diritti tv per la Serie A, che vengono distribuiti proprio in base al piazzamento in campionato. E poi per una questione di prestigio, per la possibile sensazione di essere migliorati almeno in qualcosa rispetto a un anno fa, considerando che il numero dei trofei vinti sarà comunque inferiore e che quello dei punti conquistati non potrà essere superiore. 

Se il quarto posto, dunque, sembra blindato (e potrebbe essere matematico già domenica 1° maggio), Massimiliano Allegri proverà a rilanciare nel tentativo di centrare qualcosa di più rispetto all'"obiettivo minimo" della pura qualificazione alla prossima edizione della Champions League, quel terzo posto da contendere al Napoli fino alla fine, che potrebbe almeno dare una "spallata" al rimpianto massimo. E poi c'è una finale di Coppa Italia da affrontare, per mettere in bacheca almeno un trofeo e scongiurare il rischio "zero tituli".