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La prima cosa da fare per capire le dinamiche tra Allegri e la Juventus, ancor prima di giudicarle, è indossare l'impeccabile vestito di Max Allegri durante la finale di Coppa Italia. Sì, esattamente quello stracciato dalla rabbia, sgualcito da mesi di insoddisfazione repressa e ben celata nei sorrisi da conferenza stampa. Una volta messa su giacca, cravatta, camicia: razionalizziamo. Cioè: capiamo effettivamente cosa sia successo e i perché - di motivi ce ne sono tanti, tantissimi - di questa situazione e soprattutto dei risvolti di quest'ultima. 

Allegri ha aspettato per mesi un segnale sul rinnovo dalla dirigenza, chiaramene invano. Non voleva altro a febbraio, quando si è ritrovato persino più in alto dell'Inter; non se l'aspettava più ad aprile, quando immaginava di essere sostituito, sebbene non da Thiago Motta. E' stato un lento spegnersi dei rapporti, che pure erano partiti forti, perché Giuntoli aveva fatto esattamente ciò che gli aveva chiesto Max: allontanare Bonucci, chiudere i rapporti con Di Maria, avere aria fresca e... magari, ecco, sposare certamente la linea giovane ma non così giovane. 

Si sono trovati a metà strada con l'obiettivo quarto posto. Si sono scontrati sul modo in cui ci si può arrivare. La prima Juventus è stata troppo bella come l'ultima Juventus è stata troppo brutta. C'è una via di mezzo, Allegri non ha mai dimostrato di poterla percorrere, forse anche logorato da un primo anno sulle montagne russe, il secondo costantemente in picchiata, il terzo degno di un'onda sonora di un litigio a La Zanzara. Solitamente si parte calmi. Poi escalation. Chiarito quest'aspetto, cosa resta? Lo show finale e il licenziamento. Per giusta causa via Juventus, per giusto sfogo via Allegri. Che accetta di andar via - chiaro: alternative non ce n'erano -, però chiede che gli venga corrisposto tutto lo stipendio, o comunque decurtata una minima parte. La Juve insiste e lo esonera, Max annuncia battaglia, che a questo punto sarà certamente legale. 

Come in ogni separazione dolorosa, si procede via avvocati, perché la rabbia va giustificata con la ragione, altrimenti logora e basta. Conta tutto più dei sentimenti. Che pure ci sono stati. Che pure non era una favoletta per restare più tranquilli e sognanti. Che però, davanti alle diverse occasioni - 2019 e oggi -, non hanno saputo oltrepassare gli accordi. 

Al suo posto, cos'avreste fatto? Eccoci qui: nodo camicia, giacca e nodo alla cravatta. Strettissimo, che più stretto non si può.