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L'ultimo assalto, però a vuoto. Massimiliano Allegri non ha neanche voluto incontrare gli emissari dell'Al-Hilal. Tutto inutile, avrà pensato. Nonostante la ricca proposta finita sul suo piatto, che vacante proprio non è. Ecco: Max ha fatto una scelta di vita e non l'ha fatta qualche settimana fa. L'ha fatta quando ha eliminato ogni dubbio, ossia quando gli è stata ribadita la piena fiducia dalla proprietà, nonostante le turbolenze finali. Nemmeno i milioni hanno cambiato le cose. Anche se un po' le hanno smosse. 

I GIORNI DI RIFLESSIONE - Sì, perché era inevitabile: Montecarlo, incontri, gli emissari ai quali ha subito chiarito la propria posizione. Non voleva muoversi, Allegri. E in questi giorni covava dentro di lui anche la certezza che qualcosa potesse cambiare internamente alla Juve, in attesa di Cristiano Giuntoli. Ecco: cosa? La possibilità di ripartire da una squadra competitiva per qualificarsi almeno alla prossima Champions League. La promozione di Manna è stata una carezza alla sua situazione. L'inizio dei lavori, con Weah in primis e il riscatto di Milik, ulteriore segnale: la rosa sarà forte. Sarà da Juventus. Il timore più grande è stato spazzato, e non c'era modo per agire da "vigliacchi", ossia andando via. Due più due per una soluzione facile facile: si riparte da lui. Anche se si dovrà riconquistare una fetta importante del tifo. Si riparte da lui e si riparte per tornare a essere Juve.