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Ci ha scherzato Massimiliano Allegri quando prima di Juve-Bologna gli hanno fratto presente la statistica che vede la Juve non essere mai scesa in campo con la stessa formazione per due partite consecutive da quando è tornato a Torino. Un dato sicuramente curioso e rappresentativo delle difficoltà nelle ultime stagioni a trovare un'undici tipo, complice anche i tanti infortuni che hanno coinvolto gran parte della rosa. Ecco, dall'altra parte però, qualche sicurezza il tecnico livornese ce l'ha da ormai tempo. Più di qualche, visto che ci sono 6 giocatori su 10 di movimento che ad oggi rappresentano il fulcro della squadra e su cui Allegri fa totale affidamento. 

Potremmo chiamarlo il "2 +2 +2", ovvero la coppia difensiva Danilo-Bremer, i due titolarissimi a centrocampo che corrispondo a Locatelli-Rabiot e infine i due attaccanti che fino ad ora sono sempre scesi dal primo minuto, Vlahovic-Chiesa. Tre coppie, sei giocatori, che sono il punto fermo di questa Juve e gran parte di loro lo erano anche nella passata stagione. Poi arrivano gli altri, consapevoli di dover "combattere" per un posto. Alex Sandro ha la sempre più forte concorrenza di Gatti, mentre il terzo di centrocampo, potrà variare di partita in partita, come è stato in questo inizio. Fagioli se fisicamente a posto, parte avanti ma non ha le certezze di Rabiot e Locatelli. E poi i ballottaggi sugli esterni, da una parte Kostic, Iling Junior e Cambiaso, con quest'ultimo che può contendere la maglia anche sulla destra ai due statunitensi, Weah e Mckennie.