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Non era sicuramente lui l’innesto chiamato a provocare un ulteriore salto di qualità nella Juventus, eppure Mattia De Sciglio - suo malgrado - si è trovato nella necessità e nella condizione di brillare immediatamente. Necessità, perché il ruolo bianconero del terzino è quello uscito maggiormente indebolito dal mercato estivo, soprattutto a causa dell’addio di Dani Alves. Condizione, perché ad agosto è arrivata l’improvvisa e per certi versi sorprendente esclusione di Stephan Lichtsteiner dalla lista Champions. Eppure, tre mesi dopo il suo approdo nel pianeta Juve, lo status di De Sciglio appare quello di una vera e propria meteora.

DUE EPISODI - Di fatto, l’apporto del terzino ex Milan alla stagione bianconera si riduce a due episodi, uno da dimenticare e l’altro da elogiare. Il primo risale al 13 agosto, allo stadio Olimpico, quando De Sciglio si fece saltare malamente da Lukaku nell’azione che provocò il gol decisivo di Murgia allo scadere e consegnò la Supercoppa Italiana alla Lazio. Il secondo è il sorprendente tiro di sinistro con cui il numero 2 stava per segnare a ter Stegen nella trasferta del Camp Nou contro il Barcellona, lo scorso 12 settembre. Tutto qui o poco più: l’infortunio al perone ha privato Mattia di ulteriori opportunità per un mese e mezzo. Le conseguenze, oltre alla rinnovata titolarità di Lichtsteiner in campionato, hanno visto Allegri sfogliare la rosa delle (poco convincenti) alternative sulla fascia destra: dall’adattamento di Sturaro fino a Barzagli, per passare all’ipotesi Cuadrado, la corsia juventina sembra restituire ancora l’immagine di un cantiere.

EX FENOMENO - De Sciglio è tornato nella lista dei convocati per la sfida alla Spal, dopo 42 giorni di assenza, senza scendere però in campo. Troppo presto perché lo spettro di una ricaduta non imponesse ad Allegri la dovuta cautela. Ma il terzino non è stato utilizzato, seppur disponibile, neanche per la trasferta di San Siro contro il Milan: anche per il big match contro gli uomini di Montella, nonostante il guaio combinato nell’ultima giornata di campionato, il tecnico ha confermato Lichtsteiner dal primo minuto. Per il classe ’92 cresciuto nelle giovanili rossonere, il primo ritorno da ex alla Scala del Calcio ha rappresentato una lunga attesa in panchina. Sembrano allora lontanissimi i tempi in cui lo stesso Allegri lo definiva “l’unico fenomeno” nella rosa milanista, “uno dei migliori terzini in Italia e in Europa”: una stima immutata negli anni, quella dell’allenatore livornese, che ha spinto fortemente fin dall’estate 2016 per riabbracciare il proprio pupillo a Torino. Eccoti accontentato, Max: martedì torna la Champions e il problema sulla fascia destra si ripropone. De Sciglio è ancora il tuo fenomeno?

@mcarapex