SU LA TESTA - Dalla penalizzazione in poi, Allegri ha cambiato anche modo di comunicare e atteggiamento, molto più battagliero. Una situazione che mai nessuno ha dovuto vivere fino ad ora come più volte l'allenatore ricorda e per affrontarle serve qualcosa in più dell'ordinaria amministrazione. "Qualcuno piangeva negli spogliatoi" ha riferito. Segnale di come il filo psicologico in un momento così; in un momento in cui basta poco per sentire tutto il mondo che crolla addosso, è sottile. "Non deve crollare nulla. Abbiamo fatto 50 punti e bisogna continuare su questo", ribadisce Allegri, che sa bene quale sia il grande rischio a cui la Juve va incontro.
IL RISCHIO - Ovvero che la squadra, perso lo scontro diretto con la Roma e più lontana dal quarto posto, non veda più obiettivi in campionato e di conseguenza si sciolga. Un rischio concreto perché la realtà dei fatti dice la Juve si trova a 12 punti dal quarto posto, con una giornata e uno scontro diretto in meno per poter recuperare. C'è ancora un Europa League e una Coppa Italia da provare a vincere e un campionato da chiudere nel migliore dei modi, Allegri lo sa.