Massimiliano Allegri però non è d'accordo. L'allenatore della Juve ama ribadire l'importanza degli equilibri in una squadra, dell'attitudine a sacrificarsi e a gestire i momenti della partita. E quindi le energie. I "bisticci" (tra virgolette, sia chiaro) tra Allegri e Chiesa durano da inizio anno: l'esterno ex Fiorentina è troppo anarchico per i canoni allegriani, preme costantemente sull'acceleratore e dopo un'ora di partita ha il fiato corto. E anche ieri, durante il match perso col Sassuolo, Max ha chiesto a gran voce a Chiesa di essere meno anarchico, di essere più attento alla lettura delle situazioni, capire il momento in cui andare dentro o quando smarcarsi in un certo modo...
Idea condivisibile, di base, quella di Allegri: gestire al meglio le proprie forze e giocare meno "a testa bassa" aiuta a essere efficace fino al 90' e non fino al 60', e a offrire più soluzioni ai compagni. Tuttavia, se i punti di forza del giocatore in questione sono quelli ben mostrati da Chiesa, questa attenzione spasmodica per equilibri, letture e gestioni rischia di avere effetti controproducenti sulle performance del giocatore. E quindi della squadra. Troveranno i due "bisticcianti" il giusto punto d'incontro per tornare a mettere la Chiesa al centro del villaggio?