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Ai microfoni di Sky Sport, nel post Juve-Torino, arriva Massimilano Allegri. Di seguito, le sue parole.

PARTITA - "Sarebbe stata una sconfitta immeritata, abbiamo sbagliato negli ultimi venti metri qualche passaggio, poi non hanno tirato in porta. Abbiamo regalato un gol, loro più vivi sulle ripartenze".

LUCIDITA' - "Devo fare i complimenti ai ragazzi che stanno continuando a fare una stagione straordinaria. Ora recupereremo qualche giocatore per far riposare quelli che giocano sempre. Stasera dopo l'1-1 abbiamo avuto dieci minuti in cui potevamo vincere la partita, abbiamo accelerato con troppa fretta, dovevamo gestire il possesso con più lucidità".​

LE SCUSE - "Mi spiace per quanto accaduto sabato, parlo perché non è tutto da buttare. Da tempo si parla di rivoluzioni di gioco, non c'è nulla che vada buttato e quanto insegnato dai vecchi è così. Parlo per i ragazzi che vogliono allenare: questo è un mestiere difficile e non dipende da quanto scritto o visto. Bisogna tornare indietro, a un calcio meno evoluto. Io devo fare risultati, domattina al Barughi di Livorno mi diranno che non capisco niente? Ci sta. Se hai 3 litri di benzina e devi fare 120 chilometri devi arrivare al pieno e poi schiacci con l'acceleratore. A Madrid abbiamo vinto 3-1 col 38% di possesso palla, con l'Ajax avevamo il 54%. Milan-Barcellona, ricordo, con il 30%. Le partite si vincono costruendo in un anno". 

CANCELO - "Tiene spesso la posizione, come fosse in fase di sviluppo di gioco. Deve migliorare nel movimento, però ha giocato bene. Anche Pereira, ci ha messo qualità e personalità. Bravo anche Kean, i giovani fanno esperienza e migliorano". 

GRANDE TORINO - "La storia del calcio. Tra l'altro batterono il Livorno di un punto nel 1942-43. Rimangono nel cuore di tutti".​

CONTESTO DIVERSO - "Con l'Atletico Cristiano ha fatto due gol straordinari, ma non abbiamo avuto così tante occasioni come con il Manchester. Ho allenato Milan e Juve: hanno due contesti diversi. Inutile andare a scimmiottare Barcellona o Bayern, che hanno un loro modo di giocare. Liverpool? Ha avuto 4 gol. Stesso il Barcellona, che ha segnato. Il livello dei giocatori blaugrana era più alto. Sono contesti e ci sono giocatori di spessore che fanno la differenza. Il Liverpool ha giocato bene, poi nell'ultimo periodo non ha tenuto e rischiava di prenderne 5. A noi è successa con l'Ajax e ci siamo impauriti. Ci sono squadre abituati a giocarle. Di spessore diverso. In un chilometro corrono e camminano, sui 900 metri corrono tutti, all'ultimo 100 sono in pochi".

PRODOTTO POCO CON L'AJAX - "Abbiamo preso il primo tiro a 37', il gol e non sapeva neanche dove tirare. Alla fine del primo tempo c'era un timore di perdere la partita più grosso di quello che è arrivato. Circostanze difficili da spiegare. Bisognava far meglio? Sì, certo. Anche stasera, dopo l'1-1 abbiamo fatto qualcosa. Ma non dovevamo andar fretta, toccava stare attaccati lì. Loro sono andati davanti al portiere e ci sono andati davanti. Su quello bisogna migliorare e lavorare. La Champions, da quando sono arrivato io, è sempre stato un obiettivo come gli altri. Difficilissima di vincere. Ci sono momenti in cui ti s'infila tutto dritto. Poi l'Ajax è una buona squadra, ma sicuramente il City e il Liverpool sono migliorati tecnicamente. Eravamo in difficoltà ma dovevamo passare il turno. Toccava stringere la cinghia e recuperare. Questo è fare o non fare l'allenatore. Se non ho intelligenza e strategia per arrivare all'obiettivo, vado in difficoltà". 

VITTORIA - "Si vince in tanti modi, i giocatori e gli allenatori che vincono sono pochi. Vanno sviscerati? Se devo portare a casa il risultato con difficoltà fisiche, faccio così. Ora che si sia giocato sempre male, no. Ci sono le mode... Ricordate: gli allenatori che vincono sono pochi, così i giocatori". 

CALCIO - "Il calcio non è una scienza esatta, è arte. Quello che fa Ronaldo, che fa Messi, è arte. Puoi prendere tutti i foglietti e scrivere....'