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Una nuova stretta anche sul calcio. Dopo la nuova ondata di contagi il governo italiano ha comunicato che "Gli atleti no vax non possono più giocare". A dirlo è stato il sottosegretario al Ministero della Salute Andrea Costa, sottolineando che sarà necessario essere in possesso del Super GreenPass, rilasciato a seguito di vaccinazione o guarigione da Covid-19, per accedere agli impianti sportivi e agli spogliatoi in particolare dal 10 gennaio in poi. Con il 98% dei tesserati vaccinati, l'Italia ha la percentuale più alta in Europa, ma non è bastato per evitare che in queste vacanze in moltissimi tra i calciatori in giro per il mondo risultassero positivi. In vista delle due gare di inizio 2022, tra il 6 e il 9 gennaio, resta un po' di preoccupazione nel calcio italiano  dovuta alla variante Omicron, che spaventa l’intera Serie A. 

Oltre alla riduzione della capienza degli stadi al 50% con disposizione a scacchiera (norma in vigore già dal 6 gennaio, per cui 7 club hanno sospeso la vendita dei biglietti), le società devono fare i conti con l'aumento dei casi di positività e il problema torna di attualità. Per quanto riguarda i no vax a Bologna c'è la preoccupazione maggiore per i giocatori non vaccinati, che si aggiunge alle positività in corso. Anche a Roma, per esempio, risulterebbe un giocatore no vax: proprio uno dei titolari della squadra di Mourinho, scrive il Corriere dello Sport. E tra i calciatori ci sono vaccinati Sputnik, vaccino non riconosciuto in Ue ma fatto da alcuni giocatori che arrivano dall’Est Europa. Ad oggi ci sono oltre 40 positivi in tutto e la ripresa passa da anche da qui, un fattore non da poco, tra decreti e nuovi inizi.