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Antonio Folha, allenatore del Porto B, ha parlato a Tuttosport in vista della sfida alla Juventus nell’ottavo di finale di andata di Champions League: «Covid? La situazione è molto difficile. Davvero complicata. Stiamo cercando di seguire tutti i protocolli del Governo per cercare di limitare il contagio, ma tutto è ancora molto grave. Purtroppo le abitudini e il carattere portoghese ha prevalso durante le festività natalizie, siamo un popolo che ama stare insieme in quelle occasioni e la situazione è sfuggita di mano». 
 
JUVE - «Una gara molto equilibrata fra due squadre forti e con molta qualità nelle formazioni. Il confronto economico è improponibile perché troppo sbilanciato dalla parte della Juventus, ma in termini tecnici e tattici abbiamo dimostrato di poter stare fra le prime sedici della Champions League. Questo grazie a un’ottima organizzazione di gioco, un approccio molto aggressivo in ogni fase, sia quando attacchiamo che quando difendiamo, frutto della grande passione e dedizione che questo club ha sempre avuto e continua ad avere». 
 
AFFRONTARE RONALDO - «Beh, lo stesso effetto che fa a qualsiasi club in Europa: quando giochi contro il migliore del mondo devi fare il triplo dell’attenzione. Non dobbiamo commettere l’errore di pensare che la Juventus sia solo Ronaldo, perché non lo è, ma la Juventus con Ronaldo è ancora più... Juventus! E’ un uomo che in qualsiasi momento della partita può togliere equilibrio al match con una sua invenzione o una sua giocata». 
 
PREOCCUPAZIONI PIRLO - «Lo sa benissimo (ride), perché credo che lui e il suo staff abbiano visto decine di video! Comunque credo che la ricerca della profondità per arrivare al gol sia l’arma più affilata del Porto. Pirlo è stato un immenso giocatore e conosce il calcio, lo conosce profondamente. Questo non vuol dire necessariamente essere un buon allenatore, perché servono altre conoscenze, ma certamente è un punto di partenza. Pirlo, in questo momento, come tutti gli allenatori, deve dimostrare di valere la panchina su cui siede: ha un grande nome, ma sa che nel calcio si viene giudicati per il lavoro e i risultati, non per il nome. E a me sembra che finora abbia svolto un eccellente lavoro».