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Queste le dichiarazioni a JTV di Stefano Alfero, coordinatore tecnico del settore giovanile femminile della Juventus: "L'incertezza del periodo Covid era una situazione nuova per tutti, ci siamo adattati al nuovo contesto trovando soluzioni diverse rispetto a quelle delle stagioni normali. Siamo felici di essere riusciti a portare avanti il lavoro con le ragazze per quanto possibile. E speriamo di poter tornare presto alla normalità."

DOMENICA TORNA IL CAMPIONATO PRIMAVERA FEMMINILE - "Sappiamo di essere un po' privilegiati, dato che siamo tra le poche squadre giovanili femminili che realmente potranno riprendere a disputare un campionato vero. Sicuramente una sensazione importante per andare avanti da qui alla fine. L'altra sensazione è quella di voglia di ripartire, cercheremo di sfruttare al meglio le poche partite che ci aspettano per ottenere buoni risultati".

SI RICOMINCIA DAL SASSUOLO: SU COSA FOCALIZZARSI - "Con pochi parametri e riferimenti per ripartire, dato che siamo fermi da tanti mesi, dovremo solo guardare a noi stessi e al percorso svolto nel lungo periodo senza partite, cercando di mettere al meglio sul campo ciò su cui abbiamo lavorato".

LA PREPARAZIONE TECNICA E FISICA DURANTE LO STOP - "Le squadre a partire dall'Under 15, essendo considerate atlete di interesse nazionale, si sono potute allenare normalmente in maniera collettiva: per loro non è cambiato molto, se non il fatto ora di avere di nuovo le partite su cui basare parametri e valutazioni. Purtroppo l'attività di base, le più piccole, da protocollo non ha potuto svolgere allenamenti di squadra ma solo individuali, abbiamo dovuto riadattare tutto: per loro il focus è quello di dare continuità nel venire al campo e avere un contatto con la palla il più continuativo possibile. Con la speranza che il più presto possibile possano tornare a giocare".

COME SI LAVORA ALLA JUVENTUS - "È fondamentale capire il contesto e i valori che provengono da anni e anni di storia. Trasmettere i valori e la cultura della Juve, dagli allenamenti alla partita, questo fa la differenza".