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Federico Bernardeschi e Alex Sandro ieri pomeriggio si sono dati il cambio nell’ufficio dell’aggiunto Marco Gianoglio per rispondere alle domande sull’inchiesta «Prisma», che ha come indagati i vertici della Juventus per emissioni di fatture per operazioni inesistenti e false comunicazioni di società quotate in borsa. Loro, dopo Paulo Dybala e prima di altri compagni con due audizioni portate avanti dalla Procura di Torino che li considera persone informate sui fatti. L’obiettivo è sempre lo stesso: vederci chiaro sul nuovo filone dell’indagine, legato alla «manovra stipendi», come è stata definita. Anche il presidente della Figc Gabriele Gravina interverrà sull'argomento: audizione già fissata a Roma per il 2 aprile. ​C’è il massimo riserbo sul motivo dell’audizione.

COSA EMERGE - Secondo quanto si legge su Gazzetta, ecco cosa filtra sull'inchiesta dopo la giornata di ieri: "Sotto la lente ci sono i bilanci 2019-20 e 2020-21: secondo l’accusa, non fu una rinuncia ma solo un differimento (di 3 mensilità su 4) e l’intesa per la restituzione diluita nel tempo fu contestuale a quella per il taglio, perciò tutto andava registrato nel bilancio 2019-20. L’accordo sarebbe poi stato rinegoziato nel 2020-21, non più collettivamente ma individualmente attraverso scritture private di cui è stata trovata ampia traccia nelle perquisizioni effettuate mercoledì nelle sedi di alcuni studi legali e di procuratori sportivi tra Milano, Torino e Roma, a cui i calciatori si sarebbero appoggiati (tra cui il commercialista di Aaron Ramsey, pure lui ascoltato ieri come testimone). Bernardeschi è uscito dopo un’ora e mezza, Alex Sandro dopo due ed entrambi i verbali sono stati secretati. Secondo quanto emerso, ad alcuni dei giocatori sentiti sarebbero state restituite tutte le mensilità stabilite, mentre per altri il quadro non è così chiaro. Resta da capire come questi soldi siano stati contabilizzati e se tutti gli accordi siano stati regolarmente registrati in Lega".