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A guardare i numeri non sembra neanche la stessa: è una difesa dai due volti quella della Juve di quest'anno, che domani è attesa dall'impegnativo esame contro i "mostri" del PSG dopo una campagna europea che l'ha vista subire ben 11 gol in 5 partite, con una media horror di 2,2 a gara. Dati spaventosi, forse nemmeno pronosticabili, migliori soltanto di quelli di Maccabi Haifa (che proprio ai bianconeri ha segnato 4 reti, incassandone 15 in totale), Viktoria Plzen (20) e dell'accoppiata Ajax (15)-Rangers (19) finita nel girone dei super offensivi Liverpool e Napoli.  Eppure l'aria è completamente diversa in Serie A: finora, infatti, come ricostruito da Tuttosport, la Juve ha subito solo 7 gol in 12 uscite, per una media di 0,58 a partita, praticamente un quarto rispetto alla corrispettiva statistica europea. Quella di Massimiliano Allegri risulta quindi la squadra con la miglior difesa e con il maggior numero di clean sheet (7 al pari della Lazio), e non incassa reti da 306 minuti. Quasi un paradosso, alla luce delle difficoltà generali della squadra, eppure è tutto vero. E se per la Champions ormai è troppo tardi, la Juve ha ancora un'Europa League da conquistare, motivo per cui domani contro il PSG sarà importante provare a replicare la versione "italiana" della difesa: con Danilo squalificato, toccherà a Daniele Rugani e soprattutto al capitano Leonardo Bonucci, davanti a Mattia Perin tra i pali, guidare una retroguardia chiamata a un compito non facile, quello di arginare l'attacco atomico dei parigini ("orfano" di Neymar ma comunque composto da Leo Messi e Kylian Mbappé). Il modello da seguire è lì sotto gli occhi, non va inventato nulla. Forse basta crederci.