IL RETROSCENA - "Andando alla Continassa, al primo giorno di Max, ci informarono che ci stavano aspettando a Vinovo. Qualcuno voleva entrare dal retro ma io dissi di entrare dal cancello principale perché non avevamo niente da nascondere. Max mostrò coraggio".
I SUCCESSI - "I numeri di Allegri sono incredibili, questi cinque anni sono stati incredibili. Abbiamo vinto tanto, siamo stati anche vicini di casa per un anno e mezzo vedendoci ogni giorno a colazione. Ci siamo confrontati su tanti argomenti, abbiamo visto i nostri figli crescere assieme. Tornando alla parte sportiva pensiamo alla cavalcata fino a Berlino. L'anno successivo abbiamo fatto 15 vittorie consecutive tra ottobre e febbraio mentre tutti preparavano il necrologio della Juve. Il testa a testa con il Napoli dell'anno scorso e lo scudetto di quest'anno arrivato con ampio anticipo. La parte più importante è che io in questo percorso ho trovato un amico con cui confidarmi su tanti argomenti".
PROGRAMMI FUTURI - "Devo fare anche una valutazione sulla programmazione della Juve. La prima squadra avrà sempre l'obiettivo di vincere e noi dovremmo rafforzare questo gruppo. Abbiamo progetti di crescita straordinari per le donne e per l'Under 23. Abbiamo progetti di sviluppo sul real estate, dovremmo trovare un vero impianto per queste due squadre. Dobbiamo valutare investimenti sulle nuove tecnologie come l'intelligenza artificiale. Sui programmi futuri che dovranno vedere sempre la Juve all'avanguardia io ho massima fiducia in Nedved, Paratici, Ricci e Marco Re. Per concludere, ed è la parte più difficile, quando non ci sono elementi fattuali che ho letto in questi giorni, devo dire che quando ho detto dopo l'Ajax che volevo continuare con Max ero sincero. Poi sono stati fatti ragionamenti che hanno portato a questa decisione. C'è commozione, è stato difficile per tutti capire che era il momento di chiudere uno dei cicli più straordinari della storia della Juve. Grazie Max".
IL MOMENTO GIUSTO - "Quello che c'è stato è stato un mese in cui dei professionisti hanno riflettuto e siamo arrivati alla conclusione che questo era il momento giusto. Abbiamo capito che era giusto chiudere così questo ciclo. Questo è figlio di una profondità di analisi di persone intelligenti che decidono che è il momento di chiudere e non andare avanti".
AZIENDA - "Gestendo aziende bisogna saper prendere decisioni nei momenti in cui vanno prese. E' solo il futuro che saprà dire se le scelte sono corrette. Oltre alle considerazioni esterne noi viviamo all'interno. Quando uno entra in un bar e commenta cosa succede in una società o in un'azienda non potrà mai cogliere tutti gli elementi che portano a determinate scelte. A me non piacciono gli yes man, voglio opinioni forti. Una volta ascoltate le opinioni bisogna prendere le decisioni. Chi non regge queste pressioni non può gestire ne società sportive ne aziende".
RAPPORTI DI COPPIA - "Io credo che tra me e Max non siamo i più adatti a parlare di rapporti di coppia".
PROSSIMO ALLENATORE - "Conte? Prossima domanda". Allegri: "Abbiamo un allenatore in rampa di lancio, Abbiamo Barzagli".
LA DECISIONE - "Quando si affrontano certi temi, è nell'interesse di tutti prendere certe decisioni. Dovevamo discutere e come spesso capita questa è stata individuata come la scelta migliore. E' chiaro che la società ha preso la decisione. Qualunque sia stata è chiaro che sarebbe stata una decisione della società. Non è che Max potesse rinnovarsi il contratto da solo. Nessuno nella società è indispensabile. Siamo tutti utili ma non indispensabili. Da me ai magazzinieri. E' nella storia della Juve,, non di una persona. La storia della società è più grande di ogni persona".
LA SCELTA PIÙ DURA - "E' stata la decisione più sofferta da quando sono in società, lo posso confermare. Juve del futuro? E' una domanda che dovrete a Paratici. La direzione sportiva è in capo a Paratici. Lui vi darà queste risposte. Lui ha questa responsabilità e questi obiettivi. La Juve è un'azienda".