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La partita Juve-Inter è passata prestissimo in cavalleria, ma pensatela a parti invertite: sarebbe venuto giù il finimondo. Invece per un evidente espulsione non comminata a un giocatore nerazzurro (Lautaro) e un rigore non concesso (Bastoni su Zakaria) “tutto va bene, madama la marchesa”. Non si dice per lamentarsi degli arbitri (gli altri possono farlo per decenni, la Juve nemmeno il giorno dopo), ma perché un risultato diverso in quella partita avrebbe significato molto.

Lo ha detto poco fa Andrea Agnelli (QUI), anzi l’ha detto meglio: a questo punto del campionato fra Inter e Juve i giochi sarebbero stati riaperti sul piano dei fatti, mentre su quello delle opinioni i nerazzurri sono sempre stati considerati di un altro pianeta rispetto ai bianconeri. Ma non è andata così, anche perché - come ha egregiamente risposto Allegri - “Irrati ha arbitrato molto bene!” Già: mai dire mai! E soprattutto forse è il caso di rivedere la “siderale distanza” che separava le due squadre fino a poco tempo fa nei commenti e nelle considerazioni: “quadrata, verticale, atletica" l’Inter, “bolsa, rinunciataria, involuta” la Juve. Oggi non è più così, anche se gli ambrosiani restano in corsa per lo scudetto, i torinesi no.

La domanda, però, è un'altra: è la Juventus ad essere migliorata o l’Inter a essere peggiorata? Temiamo più la seconda ipotesi, o meglio la Juve è migliorata rispetto a un inizio disastroso e il tempo ha giocato a suo favore. Sì, il tempo. E’ quello che ha detto anche Agnelli, rimarcando il progetto “a lungo termine” con Allegri e la disponibilità limitata di risorse economiche. Nessuna rivoluzione, quindi, semmai un’evoluzione determinata e graduale. L’allenatore, dal canto suo, aveva confermato questa visione, dicendo che per l’anno prossimo bastano due giocatori (un terzino e un centrocampista, presumiamo) perché “bisogna migliorare con quello che abbiamo”.

Pensiamo che presidente e allenatore si riferiscano al campionato, che, coi tempi che corrono sarebbe già un ottimo risultato. La Champions è un'altra storia, di un altro tempo.