Lo ha detto poco fa Andrea Agnelli (QUI), anzi l’ha detto meglio: a questo punto del campionato fra Inter e Juve i giochi sarebbero stati riaperti sul piano dei fatti, mentre su quello delle opinioni i nerazzurri sono sempre stati considerati di un altro pianeta rispetto ai bianconeri. Ma non è andata così, anche perché - come ha egregiamente risposto Allegri - “Irrati ha arbitrato molto bene!” Già: mai dire mai! E soprattutto forse è il caso di rivedere la “siderale distanza” che separava le due squadre fino a poco tempo fa nei commenti e nelle considerazioni: “quadrata, verticale, atletica" l’Inter, “bolsa, rinunciataria, involuta” la Juve. Oggi non è più così, anche se gli ambrosiani restano in corsa per lo scudetto, i torinesi no.
La domanda, però, è un'altra: è la Juventus ad essere migliorata o l’Inter a essere peggiorata? Temiamo più la seconda ipotesi, o meglio la Juve è migliorata rispetto a un inizio disastroso e il tempo ha giocato a suo favore. Sì, il tempo. E’ quello che ha detto anche Agnelli, rimarcando il progetto “a lungo termine” con Allegri e la disponibilità limitata di risorse economiche. Nessuna rivoluzione, quindi, semmai un’evoluzione determinata e graduale. L’allenatore, dal canto suo, aveva confermato questa visione, dicendo che per l’anno prossimo bastano due giocatori (un terzino e un centrocampista, presumiamo) perché “bisogna migliorare con quello che abbiamo”.
Pensiamo che presidente e allenatore si riferiscano al campionato, che, coi tempi che corrono sarebbe già un ottimo risultato. La Champions è un'altra storia, di un altro tempo.