2
Ah, gli incroci di sguardi. Se potessero parlare, e un po' l'hanno pure fatto. All'Allianz Stadium serviva un sistema di sicurezza enorme per tenere a bada occhi e movimenti, discorsi e scenari futuri. Inevitabilmente, è stato Pirlo contro Allegri, a combattere per la vittoria dei Campioni per la Ricerca e della Nazionale Cantanti, e metaforicamente per la panchina della Juve. Romanzando, a Max vanno pure bene i saluti al quarantesimo, con tanto di applausi di mister Capello e il sorriso - da lontano e da 'avversario' - di Andrea Agnelli. 

FRONTE UNITO - In tutto questo, il fronte Juve è sembrato unito. E cioè: Pirlo, Agnelli e Nedved sono stati protagonisti di sorrisi e convenevoli, come se non ci fosse tempesta da domare per una notte. Lo stesso Pirlo, meraviglioso in campo, ha fatto coppia fissa con il suo vice presidente, in campo e a bordocampo, dove il Maestro si è fermato a lungo come se volesse assaporare l'annata appena trascorsa ancora un po', ancora un momento. Con Allegri un saluto iniziale; con Elkann normalissime dimostrazioni d'affetto. A guardarlo senza l'ombrello delle notizie, si direbbe ancora dentro il mondo Juventus. 

FRONTE MAX - Ecco, e a guardarlo con l'ombrello delle notizie, si direbbe che Max Allegri tornerebbe qui dove ha dominato anche tra un istante. Con Agnelli l'amicizia è risaputa e non fa notizia. Con Elkann il feeling è sembrato quello dei tempi vincenti: anche a inizio ripresa, i due si sono fermati a parlare a lungo all'imbocco degli spogliatoi. Peccato per lo 'scontro' con Nedved: i due hanno tastato parti del terreno diverse, e di convenevoli non c'è stata traccia. Abbracci e baci ci sono stati invece con Sinisa Mihajlovic e Agnelli, riprova di un'amicizia che avrebbe quasi portato il serbo sulla panchina Juve. Sono rose, ma fioriranno in altri momenti e altre circostanze.